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Incontri, mostre e spettacoli per dire ‘basta’ alla violenza sulle donne: torna ‘Il Colore del rispetto’. Il programma

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Un anno fa Anastasiia, oggi Giulia. Un femminicidio, quest’ultimo, che non ha macchiato nuovamente di sangue il nostro territorio, ma che di certo non fa meno male. È stato ugualmente “un cazzotto allo stomaco”, per dirlo con le parole dell’assessora alle pari opportunità Sara Cucchiarini. Dietro i nomi, le storie. Le tragedie personali delle tante, troppe donne uccise da chi avrebbe dovuto ‘soltanto’ amarle. Oltre cento le vittime di relazioni tossiche, o simili, da inizio anno. Basta questo a raccontare l’urgenza di iniziative come ‘Il Colore del Rispetto’, rassegna di appuntamenti nell’ambito della ‘Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne’ organizzati dall’assessorato alle pari opportunità, dalla presidenza del consiglio comunale e da tutta una serie di realtà cittadine – associazioni e attività - sensibili alla causa.

“Saranno degli appuntamenti con la città – ha spiegato Cucchiarini -, nell’ambito del quale i giovani avranno un ruolo centrale. Abbiamo coinvolto i diversi poli scolastici per delle campagne di sensibilizzazione. Siamo toccati – ha proseguito – dagli avvenimenti di questi giorni. Storie come quella di Giulia Cecchetin non sono normali e non dobbiamo fare l’errore di abituarci a esse. Quello che facciamo non è mai sufficiente. Occorre lavorare a una cultura che aiuti a riconoscere i segnali di una relazione tossica, perché non si tratta di un problema di ordine pubblico, ma culturale. Dobbiamo arrivare a un sistema di cittadinanza che introietti queste dinamiche”.

William Chiappa e Alice Ruggeri della classe 4° dell’Istituto Seneca del Polo 3 hanno raccontato come sia nato il loro progetto interdisciplinare tra lettere ed educazione civica, durante il quale hanno preparato insieme le immagini delle locandine, ognuno con le proprie idee e bozzetti. “Abbiamo cercato di rappresentare come possa sentirsi una donna in quegli istanti”, hanno detto. Anche la presidente del consiglio comunale Carla Cecchetelli ha ricordato la centralità dei giovani in queste iniziative. “Il nostro – ha aggiunto – è un impegno che dura tutto l’anno. Occorre cambiare la cultura a partire dalle scuole. Oggi manca il rispetto, ci ritroviamo in preda a degli scatti d'ira anche solo se qualcuno è troppo lento ad attraversare la strada”.

L’edizione 2023 de ‘Il colore del rispetto’ comincerà venerdì 24 novembre, alle 9 30, nella sala Verdi del Teatro della Fortuna’ con il consiglio comunale monotematico sulla ‘Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne’. Si proseguirà sabato 25 – giornata clou della rassegna - alle 17 30, sempre nella Sala Verdi, ma anche nel foyer del teatro con ‘L'inventario delle cose certe’, uno spettacolo teatrale con Isabella Carloni in occasione del venticinquesimo anniversario della scomparsa di Joyce Lussu.

Seguirà l'inaugurazione della mostra ‘Com’eri vestita’, di Libere Sinergie, Giunone, Amnesty International Pesaro e Albarosa, con un momento di danza a cura della scuola Vaganova di Serena Gubert, il tutto con le poesie di Mirella Montalbano. Sulla carta una mostra che rischia di essere una delle iniziative più toccanti della rassegna. Arianna Di Carlo dell'Associazione Giunone ne ha spiegato l’essenza. “’Come eri vestita?’ è la domanda che troppo spesso si sente ancora rivolgere chi ha subito una violenza sessuale, anche in fase di interrogatorio. A partire da questo abbiamo preparato diciassette installazioni, o meglio diciassette abiti indossati da altrettante donne mentre stavano subendo una violenza. Si potranno leggere poi le loro storie attraverso il QR Code. Questi abiti li vedremo nei teatri e nei cinema di Fano, oltre che al PariCentro. L’intento è quello di rendere più tangibile questa violenza che sentiamo ancora fin troppo lontana. Quello che manca – ha aggiunto – è una maggiore educazione alle emozioni, al rispetto dell’altro. Noi di Giunone siamo attivi per questo dal 2019, con professionisti come psicoterapeuti, avvocati e assistenti sociali”.

In agenda anche altri appuntamenti. Si continuerà, infatti, lunedì 27 novembre alle ore 21 al Cinema Politeama con la proiezione del film rivelazione di pubblico e critica della stagione: ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi. Sabato 2 dicembre alle 17 30 al PariCentro di via Montevecchio ‘Un'inedita Callas’, dove in occasione del centenario della nascita di Maria Callas andrà in scena una conversazione tra Alessandra Palazzo e Giovanna Donini sulle famose ‘Lettere d'amore’, a cura di Renzo Allegri. Altro appuntamento martedì 5 dicembre alle 21 15 al Cinema Masetti con ‘Mur’ di Kasia Smutniak, prima visione cittadina. Domenica 10 dicembre alle 17, invece, ancora tutti al PariCentro, per la ‘Giornata mondiale dei diritti umani’. Il nome dell'appuntamento sarà ‘Luci sui diritti…’, una tavola rotonda con il Consiglio delle Bambine dei bambini e le associazioni che si concluderà decorando insieme l’albero di Natale di Piazza XX Settembre.

“Non dobbiamo accettare nessuna forma di violenza”, ha puntualizzato Claudia Sanchioni di Soroptomist Fano, che aderisce all'iniziativa ‘Orange the World’ delle Nazioni Unite e che ha proposto un decalogo per riconoscere le relazioni tossiche. Dal canto loro anche un focus sulla salute mentale, precondizione per ravvisare in tempo delle situazioni di pericolo. Sanchioni ha anche ricordato il 1522, il numero antiviolenza e stalking pronto ad ascoltare le persone in difficoltà e a suggerire dove si trovano i centri antiviolenza e le strutture sociosanitarie più vicine.

Dalla presidente della Fondazione Teatro della Fortuna Catia Amati la proposta di un minuto di raccoglimento durante la presentazione della rassegna. “Per noi il teatro è il luogo della formazione, ma anche della condivisione delle emozioni e del sapere”, ha detto.

“Sono in forte imbarazzo – ha aggiunto il sindaco di Fano Massimo Seri -, perché passano gli anni ma le cose non cambiano. Siamo stati incapaci sul fronte culturale, e questi drammi richiedono ulteriori risposte. Ci dobbiamo interrogare, tutelare chi è vittima di rapporti tossici. Perché la nostra – ha concluso – è una società tossica”.

Seguono locandina e brochure dell'iniziativa.

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