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Tarsi e Pierpaoli (FdI), cronaca di un consiglio comunale blindato, tanti i motivi per dire no alla nuova Asp

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Per evitare equivoci, occorre rimarcare la posizione dei consiglieri Tarsi Lucia e Pierpaoli Giuseppe di Fratelli d’Italia, fortemente contrari ai metodi e alle tempistiche con cui l’ass. Tinti sta procedendo di gran fretta verso la costituzione blindata della Azienda Servizi alla Persona (ASP).

Come al solito, è necessario riportare alla verità dei fatti la narrazione enfatica e autoreferenziale della Giunta Seri, che non perde il vizio di raccontare solo la parte di realtà che serve alla sua compagine politica per farsi propaganda ma, al contempo, omette di raccontare le criticità, le mancanze, gli errori che la costituzione della Azienda dei Servizi alla Persona sta lasciando dietro di sé. Nella sua comunicazione alla stampa, l’ass. Tinti evita accuratamente di citare le contrapposizioni con buona parte dei portatori di interesse (dipendenti inclusi), censura le proposte e le rimostranze dei consiglieri di opposizione, oscura persino le richieste di alcuni sindaci dell’Ambito 6: una operazione mediatica in perfetto stile stalinista.

La costituzione dell’ASP è un tema di cui si è parlato finora troppo poco; la nuova ASP rappresenta una ristrutturazione giuridico-amministrativa con cui le principali funzioni dell’assessorato ai Servizi Sociali (Famiglia, minori e giovani; Anziani; Disabili; Contrasto alla povertà; Disagio adulto) vengono trasferite alla nuova Azienda, che avrà al vertice UN SOLO AMMINISTRATORE UNICO, il quale dovrà gestire un budget di almeno 12 milioni annui. Si tratta di un tema di grande importanza che ci coinvolge tutti, sia per le sue dimensioni, sia perché le scelte definite in questa fase condizioneranno le politiche sociali del nostro territorio per i prossimi anni.

Nel Consiglio Comunale di lunedì 25 settembre i consiglieri Tarsi e Pierpaoli, assieme agli altri consiglieri (11 in totale) che avevano richiesto la convocazione del Cons. Monotematico di inizio settembre, hanno presentato una Mozione congiunta per chiedere di “sospendere la discussione e la votazione degli atti costitutivi della nuova ASP, rinviando ogni decisione all’esito di un reale processo aperto, trasparente, partecipativo e inclusivo di riforma della gestione associata deiservizi alla persona, rispetto al quale siano praticate nei fatti la co-programmazione e la co- progettazione con i soggetti del Terzo Settore e tutti i portatori di interesse, coinvolgendo sin dall’inizio anche il consiglio comunale; di predisporre un Profilo di Comunità e un Piano Strategico che sostengano la riflessione e il confronto sulla forma giuridica da attribuire al nuovo assetto
organizzativo dell’ATS 6.”

Tale mozione è stata costruita sulla base delle proposte e delle richieste di un gran numero di rappresentanti del Terzo Settore; respingere questa Mozione è stato un grave errore della maggioranza fanese di csx, che ha così dimostrato, con atteggiamento arrogante e supponente, una totale indifferenza nei confronti delle legittime istanze del mondo delle associazioni e dei portatori di interesse.


Al momento della discussione della delibera sullo Statuto della nuova ASP, tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni sono stati respinti; tra gli emendamenti proposti:
 la richiesta di modifica della governance da Amm. Unico a Consiglio di Amministrazione,
 la richiesta di pari garanzie a tutti i dipendenti (compresi i dipendenti con disabilità),
 la stesura immediata di un regolamento di funzionamento e
 la verifica annuale (in luogo di quella triennale) dell’andamento dell’azienda.
Suscita particolare stupore la motivazione della bocciatura di quest’ultima proposta: la verifica annuale non viene accolta perché “sarebbe troppo onerosa per gli uffici”!!! Ecco dimostrato quindi uno dei nostri sospetti: che cioè la nuova ASP sia stata progettata al solo scopo di introdurre modifiche o semplificazioni negli iter amministrativi, una operazione puramente burocratica!

Eppure, se ben condotta fin dalle sue prime battute, lo stesso processo di progettazione dell’ASP avrebbe potuto rappresentare una splendida occasione per prendere atto della gran varietà dei bisogni della nostra comunità e per migliorare la qualità dei progetti di tutela delle persone fragili.
Tutto il percorso di costruzione della nuova Azienda è stato blindato, fin dal suo esordio; chi lo ha definito “percorso trasparente e partecipato” suona musica da incantatore di serpenti, perché ciò che è realmente avvenuto è esattamente il contrario. Lo stesso consiglio del 25 ha visto pochi e scarni interventi da parte dei componenti della maggioranza; la spacciano per “partecipazione”, ma nella realtà dei fatti non hanno lasciato spazio a nessuno dei suggerimenti o delle proposte dei consiglieri di opposizione.
La giunta Seri ha messo l’acceleratore al processo di creazione di tale Azienda, con una volontà senza precedenti di chiudere la questione entro la fine del 2023: di tante decisioni che avrebbe dovuto prendere in 10 anni, e non ha preso, stupisce che proprio l’operazione della nuova ASP sia stata chiusa e blindata con tanta sollecitudine. Sorge il sospetto che qualcuno abbia il timore di perdere, con i nuovi possibili assetti politici delle prossime elezioni amministrative, il controllo dei servizi sociali e dell’enorme mondo che su quel giardino si affaccia: un tesoretto di consenso elettorale che il csx non può permettersi di perdere.
A nostro parere, qualunque amministratore attento e responsabile avrebbe colto l’occasione per realizzare un dibattito trasparente e partecipativo, attivando un percorso di reale mediazione con tutti i portatori di interesse. Ma così purtroppo non è stato.


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da Lucia Tarsi – Giuseppe Pierpaoli
Fratelli d’Italia







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