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Disabilità intellettive e comunicative, ora l’accesso alla sanità è più facile: al via da lunedì il progetto Dama

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Centralino dedicato e ambulatori riservati. In altre parole, un percorso più rapido e servizi facilitati per i disabili e per le loro famiglie. Punta a offrire questo il progetto Dama, un percorso di accesso alle prestazioni sanitarie pensato per i minori con disturbo dello spettro autistico o disabilità grave - in particolare con disabilità di tipo intellettivo, comunicativo e neuromotorio - provenienti da tutta la Regione Marche, e per i pazienti maggiorenni con disturbo dello spettro autistico o disabilità grave residenti nella provincia di Pesaro e Urbino.

Sulla scia di quanto già eseguito a Milano, e dopo un’accurata fase sperimentale in loco, parte ora – all’ospedale Santa Croce di Fano – questa iniziativa nata per rispondere alle tante difficoltà di chi deve accudire un disabile e fatica ad avere accesso a un’adeguata e – soprattutto – tempestiva assistenza sanitaria. Da qui l’esigenza di un percorso agevolato, una sorta di via preferenziale a vantaggio dei più fragili. Dama è l’acronimo di ‘Disabled Advanced Medical Assistance’, ed è un progetto nato nel 2000 all'ospedale San Paolo di Milano. Sull’onda dei miglioramenti conseguiti, ora anche Fano si è adoperata per creare percorsi diagnostici dedicati.

A presentarlo, giovedì mattina, il commissario straordinario dell'AST Pesaro e Urbino Gilberto Gentili insieme al sub-commissario con funzioni sanitarie Edoardo Berselli. “È un lavoro partito diversi mesi fa e attuato dall’équipe del Centro Regionale Autismo Età Evolutiva della Neuropsichiatria Infantile”, ha spiegato Berselli, secondo cui “le persone con bisogni speciali vanno accompagnate attraverso un percorso ospedaliero personalizzato tenendo conto delle loro caratteristiche, mentre non sempre l’organizzazione ospedaliera è compatibile con i bisogni delle persone con gravi deficit intellettivi e comunicativi”.

Alla presentazione del progetto - promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e nato all’Ospedale San Paolo di Milano – anche il presidente della commissione sanità della Regione Nicola Baiocchi e il consigliere regionale fanese Luca Serfilippi. Assente, invece, l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, che ha comunque voluto ricordare l’importanza del progetto, in quanto un bambino su cento nasce con disturbi dello spettro autistico. “La regione – ha detto - ha stanziato soltanto quest’anno 248mila euro per le famiglie in questione, ma le risorse perdono di efficacia se manca un modello di presa in carico”.

Il progetto prevede un’equipe multidisciplinare impegnata a organizzare il percorso ospedaliero più idoneo al paziente favorendo una relazione positiva. Il punto di partenza è l’attivazione da lunedì 3 aprile di una linea telefonica dedicata alla prenotazione delle visite specialistiche, raggiungibile al numero 0721/882727 e attiva il lunedì dalle 15 alle 16 30, il mercoledì dalle 13 30 alle 15, il giovedì dalle 15 alle 16 30. Poi verrà eseguito un triage raccogliendo le informazioni utili per l’organizzazione della risposta medica, calibrata e personalizzata sui bisogni e le necessità del paziente.

Come spiegato dalla psicologa del Centro Regionale Autismo Età Evolutiva Chiara Tamburini e dal direttore della NPI Elisabetta Tarsi della Neuropsichiatria Infantile, è importante che il pediatra o il medico di medicina generale inserisca ‘Progetto Dama’ sull’impegnativa. Proprio per contribuire al corretto utilizzo del call center - e per evitarne l’accesso improprio - è già partita una campagna informativa.

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