comunicato stampa
Paolo Venturelli: "Al ministro dei beni culturali far vedere oltre gli scavi romani, anche il pasticcio Corridoni"

Con l’occasione, il sindaco che invita, non dovrebbe avere difficoltà a presentare al ministro anche il pasticcio Corridoni, titolato dai due quotidiani locali “All’ex Agip una piazza giardino razionalista” e “Si riqualifica l’area ex Agip Ecco il progetto razionalista”. Un progetto falsificante che cancella quello originario di Mario De Renzi, abbattuto ma presente nei suoi disegni d’epoca. Quindi ricostruibile facilmente da quell’idea autoriale. Dunque non “un falso d’autore”, come afferma il sindaco. Aver ricomposto il giardino esistente sarebbe stato l’autentico d’autore. Infatti un falso d’autore è ben altra cosa, quando ricostruire il progetto originario è l’unica vera riqualificazione per il complesso Corridoni, capace storicamente di ristabilire il rapporto identitario tra la città ed il Razionalismo architettonico e con gli architetti locali degli anni trenta che, ancor dediti allo stile tardo floreale, diventarono razionalisti grazie all’aria nuova venuta dalla Corridoni. Un giardino storicamente situato e che a causa di specialistiche incompetenze, non viene ricomposto. E non si racconti, per il nuovo giardino, “si tratta di un progetto che pur rispettando il disegno razionalista si integra ad esso con elementi di contemporaneità”. Nel nuovo, il progetto originario è dimenticato; lo si vede benissimo da parte di tutti, confrontandolo col progetto originario.
E pasticcio Corridoni che sembrerebbe l’amore del sindaco, e non un normale amore, ma Il suo grande amore che, come tutti gli amori enormi risulta anche irrazionale proprio verso “la scuola più bella di Fano e d’Italia”. E lui vuole modernizzarla, abbellirla a suo modo con un nuovo giardino e “contorno” dell’intero complesso proprio come fa l’innamorato che regala alla sua morosa ogni cosa che crede le stia bene, mentre il suo riprogetto pur se commissionato ad architetti, renderà tutto culturalmente ridicolo, producendo un definitivo danno, dopo vari tentativi di riprogetto sbagliati. Perché tutta la Scuola col giardino distrutto nel 1956 la si conosce già nel suo progetto originario con le tre vie che la attorniano.
Basta rimettere tutto com’era e poco altro. Ma il sindaco Seri non vuol farlo. Vuol proprio cancellare parte di quei valori storici presenti nell’architettura, da lui pur tanto amata. (… quando si legge degli amori tossici …)
Ma un ministro non può fare figli e figliastri di fronte ai diversi casi, perché nel nostro paese, si protegge per legge sia l’antico che il moderno; dai graffiti preistorici all’arte elettronica, dagli oggetti belli da guardare a quelli belli da usare. Si protegge la bellezza artistica come il meglio che l’uomo abbia prodotto, perche la stessa almeno prova ad educare alla pace, alla fratellanza, diversamente da tutto il resto che produciamo. E la fruizione della bellezza, inoltre, che permette al pensiero umano a tal modo nutrito, di
produrre nuova bellezza. Ed anche la Soprintendenza di Ancona non può tacere sul riprogetto di tutta l’area pertinente il complesso scolastico. E secondo chi scrive non può tacere il Nucleo Carabinieri tutela del patrimonio culturale di Ancona, in quanto già esiste dal 1935 il progetto originario, ma stando ai vagheggiamenti del sindaco, lo stesso verrebbe interpretato alla moderna, pagando una pesante dequalificazione rispetto al concetto iniziale del suo grande autore. E i danni fatti da altri precedenti amministratori, dal sottoscritto rilevati in passato a questa architettura, sono tutti elencati nell’articolo “Complesso Corridoni, la scuola dai dieci danni”, Vivere Fano 2017. E se qualcuno che firma il riprogetto, eliminando Mario De Renzi per metterci il suo come comandano sindaco e giunta, è sicuro che ne otterrebbe un ritorno di immagine positiva nel proprio curriculum? a pensarci meglio, un progettista che avesse rinunciato alla richiesta, avrebbe ottenuto di certo il maggior prestigio possibile, riconoscendo per onestà intellettuale che una grande figura come Mario De Renzi non deve e non può avere un sostituto migliore di Mario De Renzi entro lo spazio ideato e costruito dallo stesso. Dunque, poca modestia. Il progettista che avesse rinunciato sarebbe invece da iscrivere ad esempio come l’architetto che rifiuta di fornire un riprogetto assurdo e nocivo, solo per favorire il ripristino del bene culturale Complesso Corridoni.
Dimostrerebbe , lo stesso, di voler assicurare ad un’opera di architettura importante, il rispetto ed il diritto a rimanere se stessa. E con ciò guadagnerebbe assai in prestigio professionale piuttosto che inchinarsi al passo falso di Sindaco e giunta. Giunta per i quali assessori componenti, vien da chiedersi di quali informazioni culturali specifiche i medesimi siano portatori. Auspicabile e lodevole invece, che i progettisti facciano resistenza contro le scelte distruttive della politica, iniziando a praticare anche a Fano città di
Vitruvio, “Il Giuramento di Vitruvio”, nato a tutela della qualità delle produzioni architettoniche mediante una deontologia desunta da Vitruvio stesso. Per concludere, quel che propone Massimo Seri è inaccettabile, e la cosa va segnalata al Ministro dei beni culturali da parte della cittadinanza e dalla cosiddetta Società Civile, quando i riprogetti voluti dal sindaco sono errori che si aggiungono ai precedenti, fatti da altri sindaci, restando certi che non si correggono gli errori vecchi con nuovi errori. Il complesso non
aveva proprio bisogno di alcuna musa all’incontrario nei confronti del suo valore artistico. E’ talmente importante infatti questo complesso nell’architettura italiana, che l’architetto Raffaele Panella nel 1999, ne ha parafrasato alcuni aspetti, ricordandoli nel tessuto architettonico della sua nuova Scuola elementare Filippo Montesi a Sant’Orso, proprio per rendere a tutti l’importanza di quanto si possiede a Fano. E quel che si possiede di importante si deve solo tutelare, non modificare e, ove danneggiato fosse, poiché
danneggiato risulta, va rivalorizzato alla sua immagine iniziale. Altre soluzioni non esistono ed e il sindaco si sbaglia alla grande coi suoi riprogetti e lo afferma dicendo che “Non ci piacciono i falsi d’autore. Il nuovo giardino dell’ex Agip si ispira al progetto De Renzi pur guardando al futuro”. Ragioni del tutto inconsistenti.
Cosa significa infatti “ guardando al futuro,” se non chiacchiere? e dove il riprogetto si ispirerebbe a De Renzi? E lo farebbe cancellando De Renzi? bel modo di ispirarsi! Come se il vice sindaco per ispirarsi al sindaco ne usurpasse la poltrona!
Invece esiste che, quando un bene artistico risultasse particolarmente danneggiato o di impossibile accesso, si ricostituiscono con il digitale tutte le immagini di quell’opera d’arte, anche mancante di parti originali, offrendo quindi la possibilità di una fruizione integrale e facile, con la tecnologia del 3D. Ma della nostra scuola c’è già tutto il progetto, nulla manca, ma, c’è un sindaco che vuol sostituire parti originali, facendole ricostruire diverse, come da riprogetto . Per Zeus! mai sentita arroganza più barbara ed
ignorante.

SHORT LINK:
https://vivere.me/dY8j
Commenti
