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comunicato stampa
La fondazione Banco Alimentare Marche onlus presenta i dati del 2022: 2825 tonnellate di prodotto distribuite

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Un evento senza pari si è concluso sabato 18 marzo nell’Aula Magna del Club E. Mattei presso il CODMA di Fano, la prima sede dove ha avuto inizio ben trent’anni fa l’attività della Fondazione Banco Alimentare Marche Onlus.

Di quelli che possono descriversi come una buona notizia silenziosa, ma molto significativa, fra le tante negative che fanno più rumore. Infatti sabato mattina oltre 100 persone hanno partecipato all’incontro convocato dal Banco Alimentare Marche, che ha visto la presenza di gran parte del terzo settore che opera nel territorio di Pesaro, Urbino e Ancona, che ha infatti risposto all’invito, con i responsabili e tanti dei volontari degli enti caritativi serviti dal Banco Alimentare. Dopo il benvenuto e i sentiti ringraziamenti alle autorità e a tutti presenti, la Presidente Silvana della Fornace ha ricordato l’origine e la storia del Banco Alimentare nato nelle Marche nel 1993, che proprio quest’ anno compie 30 anni, fino a raggiungere l’attuale assetto, che vede due magazzini, uno a Pesaro e l’altro San Benedetto del Tronto e i 2 spoke decentrati di Fano e Fabriano.

Grazie all’ intervento di Vittore Mescia, responsabile Operation di tutta la rete Banco Alimentare in Italia, è stato possibile comprendere anche meglio le politiche degli Stati membri in materia di contrasto alla povertà. Gli enti assistiti lamentano l’assenza di alcuni alimenti primari come olio, latte, pasta e proprio rispondendo alle domande, Vittore Mescia ha rivelato che alcuni bandi di gara per l’erogazione di questi prodotti finanziati con i fondi della Comunità Europea o del Fondo Nazionale sono andati deserti per la non reperibilità del prodotto o per una base di gara troppo bassa. Per esempio l’olio extra vergine prossimamente vedrà un bando con un prezzo alla produzione molto più alto del precedente e qualora qualche azienda volesse partecipare con lo stesso plafond, sicuramente la disponibilità dei prodotti da distribuire sarà ridotta. Quindi ci troviamo di fronte ad un reale problema a cui il Banco Alimentare vuole rispondere andando ad attingere ad una delle sue mission fondamentali, oltre a quella della carità: il recupero delle eccedenze alimentari.

Per questo in occasione dell’incontro è stato presentato dal Presidente Giorgio Gragnola, il progetto “reti solidali” finanziato della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, messo in atto dalla Caritas della Diocesi di Fano, il Comune di Fano (per cui è intervenuto l’Assessore al Welfare Dimitri Tinti), la cooperativa sociale Contatto e il Banco Alimentare Marche contro lo spreco alimentare e per sostenere famiglie in difficoltà. Su questa linea è stato importante ascoltare anche l’intervento dell’Assessore regionale Stefano Aguzzi, che ha anticipato l’ampliamento delle risorse per il bando a favore dei comuni della regione per il recupero e la lotta allo spreco. In diversi comuni già il Banco Alimentare è partner come anche testimoniato dall’ Assessore ai Servizi Sociali di Pesaro Luca Pandolfi, che ha ricordato il progetto vinto lo scorso anno con Banco Alimentare ed altri enti caritatevoli del territorio.

All’ evento ha anche partecipato Andrea Biancani, Vice Presidente del Consiglio regionale da sempre impegnato in materia ambientale e solidale. “Condivisione, formazione e informazione sono e saranno sempre più importanti e necessari per tutti i soggetti del terzo settore, per rafforzare la rete tra noi e il rapporto anche con le nostre istituzioni per dare una risposta sempre più efficace ai bisogni del nostro territorio” afferma Silvana Della Fornace, sottolineando ancora il valore della partecipazione ampia e qualificata all’incontro di Fano.

Nel 2022 il BA ha distribuito 2825 tonnellate di prodotto nella regione Marche di cui il 50% frutto del recupero delle eccedenze alimentari destinate ad oltre 42000 persone raggiunte attraverso i 276 enti convenzionati, di cui il numero più alto di indigenti registrato è nelle province del sud delle Marche. Il dato significativo ed interessante è che la quantità di derrate distribuite in termini economici corrisponde a euro 8.173.177 e che l’effetto moltiplicatore generato fa corrispondere ad un euro di costo di gestione, ben 25 euro di valore di cibo distribuito.


Un sabato impegnato e proficuo, dove è emerso ancora una volta che il Banco Alimentare è un’opera organizzata e complessa, dove chiunque può coinvolgersi, compiendo un gesto di carità per chi ha bisogno, sostenendo così un luogo di educazione alla carità e al dono, dove al centro c’è sempre la persona (www.bancoalimentare.it)










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