Come le Marche si stanno rialzando dall’alluvione di settembre

3' di lettura Fano 09/01/2023 - L’alluvione di settembre 2022 ha lasciato il segno. Al di là delle colpe dello stato, di chi doveva lanciare l’allarme e non l’ha fatto, di chi doveva intervenire per tempo. Queste sono cose che lasciano il tempo che trovano. Le Marche, adesso, hanno l’obbligo di rialzarsi e non devono essere lasciate sole.

È giusto, quindi, capire come si muoverà la Regione dopo questo tragico evento.

Il turismo ne risentirà?

Questa è una bella domanda. Le Marche, dal Covid-19 in poi, hanno avuto un boom turistico non indifferente e, anzi, sono stati spesso la meta preferita di tante persone. Nonostante, lì vicino, giusto per dirne una e citare la capitale del divertimento, si possano fare incontri Rimini molto interessanti. Le Marche, però, non sono da meno e, anzi, hanno avuto la possibilità di far arrivare un turismo diverso. Più lento, più consapevole e anche più avanti con l’età. Per capire, però, se la tragedia di settembre abbia ripercussioni sul turismo, è necessario aspettare qualche mese e vedere se le persone si fanno influenzare dai media.

Certo, qualche errore è stato commesso (altrimenti non si sarebbe verificato il disastro) ma, come testimonia anche la strage di Ischia, il problema del dissesto idrogeologico è un qualcosa che accompagna tutto lo Stivale, da Nord a Sud.

Quindi, non bisogna generare allarmismi poiché le Marche sono una regione molto sicura.

Stanno arrivando i finanziamenti dello Stato

Un altro aspetto importante riguarda la ricostruzione. O, quantomeno, cercare di salvare il salvabile. Almeno sulla carta, però, subito dopo la tragedia lo Stato è intervenuto con un cospicuo finanziamento e, anzi, nella manovra di bilancio sembra che ci siano svariato milioni proprio per aiutare le persone in difficoltà.

L’unico problema, come sempre succede in Italia, è capire se quei soldi effettivamente arrivano a chi dovrebbero arrivare oppure si perdono tra i meandri della burocrazia. Giorno dopo giorno, togliendo l’inverno, la stagione turistica per eccellenza – cioè l’estate – si avvicina ed è fondamentale farsi trovare pronti.

Anzi, questi soldi potrebbero essere sicuramente uno spunto per provare a risolvere quelle situazioni ataviche che c’erano da un bel po’, come ad esempio le zone che non sono coperte da internet o creare una rete di collegamento soprattutto tra i piccoli borghi.

Più consapevolezza nel costruire

Uno degli aspetti più importanti da sottolineare, comunque, è l’impianto urbanistico che bisogna dare a tutte le città. Prima che la tragedia colpisca anche altre località. Come detto, va da sé che ci sono città, come appunto Rimini, che sono realizzate e progettate per il divertimento. Tanto è vero che ci sono diverse persone che cercano escort Rimini perché, magari, agli eventi mondani si trovano soli e hanno bisogno di una accompagnatrice.

Ecco, le Marche non devono assolutamente snaturare questa loro natura di regione naturale, dove si mangia un ottimo cibo e dove, magari, c’è la possibilità di sorseggiare del buon vino. La ricostruzione di quei luoghi martoriati dal maltempo dovrà passare necessariamente per una prosecuzione di ciò che è nel DNA di questa terra.

Un conto è, infatti, rinnovare il tessuto architettonico con costruzioni nuove, all’avanguardia, ambientali e via discorrendo, e un altro è farla diventare altro. Un nuovo modo nel realizzare opere che mettano al primo posto l’impatto sul territorio e per evitare delle possibili tragedie. Le Marche potrebbero essere da apripista per un nuovo modo di vedere la città. E chissà che da una disgrazia questa meravigliosa terra non diventi un fiore all’occhiello di tutta l’Italia.


   

di Redazione





Questo è un articolo pubblicato il 09-01-2023 alle 09:00 sul giornale del 09 gennaio 2023 - 42 letture

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