Voragine in via de Borgogelli, Reginelli: “Ci vorranno ancora 10-15 giorni, residenti in albergo a spese di Aset”

3' di lettura Fano 14/09/2022 - Mettere in sicurezza le strutture, ricostruire le fogne e ricoprire il manto stradale. Sono queste le tappe che verranno percorse per mettere fine ai disagi di questi giorni in via de Borgogelli, nel centro storico di Fano. E potrebbe volerci anche una quindicina di giorni.

A farlo sapere è stato il presidente di Aset Paolo Reginelli. Tutto è cominciato lunedì in seguito a un intervento dei tecnici della società dei servizi, chiamati in causa in seguito a una rottura riscontrata nell’acquedotto. I conseguenti lavori di scavo rappresentano la normale routine, ma questa volta si è dovuto fare i conti con un certo ‘effetto collaterale’: il crollo di parte della superficie stradale e la formazione di una voragine che risulta essere larga circa due metri e profonda uno. Da lì la chiusura della via – importante traversa di via Nolfi, all’ingresso del centro storico fanese – e la mobilitazione di polizia locale e Comune di Fano.

In via de Borgogelli il transito resterà interdetto a mezzi e pedoni ancora per un po’. Questo perché la voragine è ancora lì, dato che ci si è dovuti innanzitutto occupare delle verifiche tecniche, ma anche della ‘pulizia’ del buco. Ora ci si dovrà liberare delle macerie, ma il punto è un altro: in che condizioni versano le tre abitazioni dichiarate inagibili subito dopo il crollo? Va detto che le due case limitrofe sono state interdette per motivi precauzionali. L’attenzione si è dunque concentrata in primis sul civico 55: è lì sotto che si estende parte della voragine, facendo sì che parte dell’abitazione sia tutt’ora sospesa nel vuoto. Le prime verifiche tecniche possono però far tirare un sospiro di sollievo. Non si riscontrano infatti danni strutturali, e pare proprio che i pavimenti abbiano retto il colpo. Ciò non toglie che, come detto, uno degli step successivi sarà la messa in sicurezza delle case. Soltanto allora i residenti – in realtà è abitata soltanto una delle tre – potranno tornare. Per il momento continueranno ad alloggiare in albergo a spese di Aset.

Occorrerà, inoltre, fare chiarezza su cosa abbia davvero formato quella cavità. “È possibile che quel vuoto sia conseguenza di una rottura delle fogne o dell’acquedotto”, ha spiegato Reginelli, secondo cui una fuga d’acqua potrebbe aver indebolito le pareti. Ma non si esclude che quella voragine rappresenti una ‘grotta’ realizzata dall’uomo diverso tempo fa. “Tutto il centro storico è composto da grotte – ha proseguito il presidente di Aset -, in quanto nell’antichità rappresentavano il 'frigorifero' di chi vi abitava. È lì che si conservavano gli alimenti e si tenevano le bevande al fresco. Cercheremo di capire la reale natura di quella voragine, ma intanto la priorità è rimettere in sicurezza le case e ridurre al minimo i disagi per residenti e cittadini”.

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Questo è un articolo pubblicato il 14-09-2022 alle 13:29 sul giornale del 15 settembre 2022 - 938 letture

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