Venturelli: "Luigi Piccinato ed il tratto interquartieri di Gimarra"

lavori generic 9' di lettura Fano 12/09/2022 - Al termine della propria vita nel 1988, nel suo archivio offerto dai familiari all’università romana “La Sapienza”, risultarono i disegni di 480 tra piani urbanistici comprensivi di viabilità, ed architetture. 12.000 fogli con disegni, 15.000 foto,ed altre testimonianze di 60 anni di lavoro. Archivio oggi digitale con flusso di studenti, ricercatori e storici dell’architettura italiani e non.

L’autore di tanto fu un veneto nato a Legnago nel 1889, la stessa cittadina di Antonio Salieri, noto a tutti e di Giovanni Battista Cavalcaselle, noto solo in campo specialistico come storico d’arte che, dal 1861 per incarico del Ministero della Pubblica Istruzione, onde evitare esportazioni illegali, inventariò e stimò il patrimonio artistico di Marche ed Umbria, appena annesse allo Stato italiano. Ma diversamente da costoro, per Luigi Piccinato, il daimon, il suo personale destino, fu quello del grande architetto urbanista esperto di viabilità. Del docente in più università italiane e straniere, con l’attivo di pubblicazioni notevoli, ancor oggi attrattive, e molto altro come la sua partecipazione al dibattito culturale e politico. Oltre che in Italia fu attivo dalla Turchia all’Argentina, dal Medio Oriente al nord Africa, onorato e premiato ovunque. Premio Olivetti e medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Da solo, Luigi Piccinato costituisce un patrimonio culturale per tutti: quanto qui riportato è solo una brevità, mentre per sapere altro, basta cliccare Archivio Luigi Piccinato.

Anche la nostra strada interquartieri, nella sua linea essenziale fu disegnata assieme al Piano Regolatore Generale di Fano, da Luigi Piccinato prima del 1963 ed approvato nel 1967. Le qualità dell’autore erano già note e lo stesso progettista venne chiamato dai decisori del tempo- in questo decisamente illuminati- per medicare i mali urbanistici cittadini tra i quali il più difficile era come oggi, quello risaputo dei troppi transiti motorizzati di attraversamento urbano sulle due nazionali che si incontrano a T davanti porta Maggiore. Problema pesante coi suoi morti, feriti ed invalidati fin sulle strisce … (Mettiamo i 20/km. all’ora, o chiudiamo il traffico?).

Nel recente mio articolo dedicato ad Enrico De Poveda ingegnere capo del comune di Fano, si legge come già nel 1885, in tempo di cavalli, lo stesso progettista presagisse il problema per la prima volta, proponendo, nel suo PRG, “pel miglioramento e ampliamento della città” una “Strada di circonvallazione”. Purtroppo mai realizzata dagli inadeguati amministratori del tempo, e come da quel menefreghismo fossero nati danni maggiori, sino a dover incaricare Luigi Piccinato, che provò a migliorare la nostra violenta circolazione stradale con la sua visione urbanistica funzionale, razionalista ed organica proposta anche per l’intera città. Da chiarire che questi tre citati modi far architettura ed urbanistica rappresentano quanto di più progredito apparso nello scorso secolo come ancora ai nostri giorni. E se De Poveda nel disegno del suo PRG aveva allontanato di poco la sua strada di circonvallazione dalle mura del centro storico, Piccinato trasportò la sua interquartieri ben più a monte disegnando una ampia linea curva, iniziata da lontano. Venendo dall’Adriatica al Metauro, incontrando Superstrada e Flaminia, per dirigersi poi in zona Trave verso Pesaro, scavalcando l’Arzilla, passando a Gimarra alta per tornare in Adriatica. Un sistema ben soppesato, arricchito di tre “diverticoli” di vie partenti dalla superstrada per una razionale selezione del traffico, verso Ancona, verso Pesaro, verso i quartieri. (Utile vedere anche il disegno). Un sistema che secondo alcuni “saputi” che dello stesso Piccinato si ritengono evidentemente migliori, non funzionerebbe in quanto … datato. E’ vero che la realizzazione dell’interquartieri venne ritardata di decenni; protagonisti in negativo non pochi cittadini fanesi per motivi che qui non riscrivo, perché presenti nel mio articolo “Quando Fano dovette rinunciare alla circonvallazione”- Vivere Fano- del 18/1/2021.

Ma visto che il disegno del tracciato dell’opera è frutto di una mente oggettivamente alta ed esperta, nei tratti ad oggi realizzati dopo i relativi espropri, detta interquartieri, risulta comodissima, a vantaggio della cittadinanza e del traffico locale. Così anche la restante parte, il tratto ultimo che scavalca l’Arzilla, attraversa Gimarra alta per tornare sull’Adriatica, diversamente dal tema della propaganda avversa, tornerà utile ai movimenti tra i quartieri. Ma veduti anche i dissapori di una recente quanto autolesionista chiassata a Gimarra alta, quando “l’inciviltà ha messo il turbo”, indotta da propaganda avversa al compimento dell’opera, è facile da ritenere che chi tale propaganda muove, sia avverso anche a Luigi Piccinato.

Ma avverso a Piccinato, può essere solo chi lo stesso fondamentale architetto del Moderno non sa valutare. Dunque, non Massimo Seri, non Cristian Fanesi, hanno progettato il tratto di Gimarra, ma lo stesso nasce dall’idea di Luigi Piccinato. Si deve ricordare che i tratti già realizzati sono stati “adattati”per tener conto delle diverse particolari situazioni, esattamente come viene adattato il tratto di Gimarra.(con o senza gallerie?). Se venne stanziata una notevole cifra per collegarsi al nuovo ospedale pesarese e se le cose per l’ospedale, non sono andate come da previsioni, a rimetterci non può essere il completamento del tratto di Gimarra, opera dell’ingegno umano, e di che ingegno! progettato ben prima dell’ospedale stesso.

Tutte le città, se potessero avere un P.R.G. ed una interquartieri firmata Piccinato, metterebbero una targa all’inizio ed una alla fine della via stessa, come si fa con le opere d’arte trattandosi di tal cosa. Un motivo d’ orgoglio da esibire. Si ricordi chi legge, di un fatto solo apparentemente fuori argomento; del sindaco di Rastatt che, con spiritual pensiero e riconoscenza, nel 1983 mandò al sindaco di Fano, a chiedere notizie di quel tale architetto Domenico Egidio Rossi, fanese che fece colà tra fine 1600 e primissimo 1700 il piano regolatore e i disegni per un castello barocco- quasi in tipologia di reggia con giardino- sognato e realizzato. E chiese poi, il medesimo burgermeister, di conoscere uno scultore fanese, onde commissionargli un’opera, omaggiando in tal modo Fano.

Dunque, in Germania sanno valutare la bellezza che sempre è difficile, riconoscono il talento dopo secoli, mentre a Fano cittadini ed amministratori mancano in qualcosa! Avvenne infatti che da noi non si sapeva chi fosse quel tale Rossi architetto fanese , ed occorsero indagini di archivio, fatte da due dei migliori nostri ricercatori, per rispondere.

Per questo vien il sospetto che a furia di Fest del brodetto, sardoncini scottadito, moretta, bianchello, birra contadina, carnevali estivi, invernali, cioccolato a quintali, e quant’ altro, stiamo subendo una modificazione antropologica con prevalenza di incremento del prodotto finale della digestione, e con sempre più raro prodotto di opere dell’ingegno e competenze relative.

Se si pensa che a Rastatt hanno intitolato una piazza a Fano anche per onorare un architetto fanese, e noi ancora nulla abbiam fatto per onorare Luigi Piccinato, par giusto mettere il suo nome all’Interquartieri quando avrà la sua fine come opera autoriale dell’ingegno. Piccinato, appartiene al panorama progettuale internazionale, come vi appartiene Domenico Egidio Rossi. Essendo però Luigi Piccinato un contemporaneo capace di restituire centralità alle persone e alle loro relative necessità, un architetto di scelta culturale socialista, come lo fu dal suo inizio l’architettura razionalista.

Pur se lo stesso progettista di Legnago morì nel 1988, ancor oggi molti studenti di architettura, giunti alla propria tesi di laurea o di dottorato di ricerca, lo scelgono come referente culturale, come maestro onorato in tutte le città sede di facoltà di architettura dove ha insegnato. Lo fanno per i testi da lui scritti, per i premi di autentico riconoscimento di valore ricevuti, per la sua adesione ai grandi temi culturali e politici. Così vivendo in intelletto egli, pur se morto, riceve onore da tutte queste tesi di giovani. Altro che vecchio, dunque, Piccinato! altro che vecchia l’idea della interquartieri! E per verificare quanto qui scritto, basta cliccare “le tesi di laurea e di dottorato di ricerca in architettura e urbanistica su Luigi Piccinato”. Ricordandoci al di là di questo, che nessuno potrà vietare anche una futura complanare con casellino a Fenile. Ma tra quelle personalità fanesi che hanno giudicato negativamente il completamento della Interquartieri di Luigi Piccinato, ci sono anche dei progettisti, degli ex sindaci fanesi, degli ex assessori all’urbanistica fanesi. Così come, si è espresso contro anche un ex segretario generale del nostro comune, e tanti altri. Per la qual cosa vien da chiedersi, se tutti costoro abbiano mai avuto l’onore di essere messi in titolo ad una tesi di laurea o di dottorato, da giovani studenti e ricercatori, a riprova della stima e gradimento degli Ex medesimi ancor oggi. E non solo lauree in architettura/ urbanistica, ma anche di scienze politiche o di scienza della pubblica amministrazione. Sul buono o cattivo governo della città è stata mai presentata una tesi di laurea su tutti coloro che valutano in negativo l’opera di un grande della nostra storia di architettura ed urbanistica? Esiste una tesi di laurea magari in economia, sull’incremento di ricchezza per la città o di spesa per la collettività, anche solo per la pulizia dei fondali del porto che si insabbiano?

Infine gli “strani” ultimi “suggerimenti” al tracciato, da parte di Soprintendenza non convincono. Due giorni dopo le “urla” di Gimarra alta, gli stessi suggerimenti dispiacciono come pesce stantio. Ora bisognerebbe usare le gallerie per tutelare il paesaggio, “invisibilizzando” la strada, quando Salvatore Settis, aveva attaccate le stesse come danno evidente. Così, tanto più sa di stantio retroattivo il mancato ridimensionamento- a suo tempo- dei troppi lamieroni color ruggine che a detta dei comuni cittadini, deturpano il rispettabile paesaggio nel secondo, importante tratto dell’interquartieri.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-09-2022 alle 16:48 sul giornale del 13 settembre 2022 - 702 letture

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