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Tragedia in mare, commozione per l’ultimo saluto: “Ora il piccolo Fabio saltella da lassù, e con lui c’è il suo papà”

Tre i comuni colpiti da questa terribile tragedia, quella che si è consumata sabato mattina nel mare di Gimarra, a Fano. Eccolo il primo comune scosso dal dramma: quello che, suo malgrado, ne ha fatto da teatro. Poi c’è Colli al Metauro – Calcinelli, per la precisione -, dove la famiglia Zandri vive. Sì, vive. Perché ne fanno ancora parte mamma Stefania Carpignoli e gli altri due figli: Luca – 12 anni, salvato da quel mare impietoso da soccorritori a cui qualcuno dovrà prima o poi dare un degno riconoscimento – e il figlio 15enne che sabato mattina era rimasto a casa. Infine, tra i comuni colpiti, anche Terre Roveresche. Tra le sue frazioni c’è Rupoli, dove Davide è nato e cresciuto. Lui che – come ribadito dalla capitaneria di porto – ha tentato fino all’ultimo di salvare Fabio, il suo bimbo più piccolo.
Martedì pomeriggio, dalle 16 30 in poi, papà e figlio sono stati omaggiati nella loro Calcinelli. Nel tragitto per arrivare alla chiesa una schiera di saracinesche abbassate. ‘Chiuso per lutto cittadino’, si leggeva in almeno una di queste. Un lutto cittadino stabilito dal sindaco Pietro Briganti, così come da Antonio Sebastianelli, il suo omologo di Terre Roveresche. Di fronte alla chiesa una schiera di auto, da un senso di marcia e dall’altro. Nel mezzo la polizia locale, ad alternare il transito dei mezzi a motore in quel lenzuolo d’asfalto di fronte alla chiesa occupato da una moltitudine di persone. Anche oltre la strada. La chiesa non ce l’ha fatta a contenere tutti. Ma questo, si sa, era un copione già scritto. Sul piazzale anche alcune file di sedie poste sulla sinistra. Nel mezzo le auto che di lì a poco avrebbero trasportato Fabio e Davide fino alla destinazione finale dei loro corpi. Per le anime – per chi crede – sarà un’altra storia. Sulla destra del sagrato tanta gente in piedi. Anche sui prati, anche a ridosso dei guardrail. Tra i tanti anche un gruppo di scout.
Dall’ingresso della chiesa si scorgevano dei fogli affissi alle colonne. Un invito a dare una mano alla famiglia Zandri: quella di Davide era l’unica entrata, e ora è tutto sulle spalle di Stefania. Spalle temporaneamente alleggerite, però, dalla clamorosa generosità delle oltre 1.500 persone che – singolarmente o in gruppo – hanno voluto partecipare alla raccolta fondi lanciata da una parente e che ha permesso di arrivare già martedì sera, dopo un giorno e mezzo appena, alla straordinaria cifra di 53mila euro (qui il link per donare tramite GoFundMe).
Dentro e fuori la chiesa c’era chiunque, persone di ogni età, tutte coinvolte e sconvolte da quanto accaduto. Da quel senso di perdita che lascia un vuoto personale, sì, ma anche collettivo. Di fronte all’altare le due bare. In legno chiaro quella di Davide. Bianca, invece, quella del piccolo Luca. Sopra un orsetto grigio intento a vegliare su di lui.
In prima fila c’erano mamma Stefania e il figlio più grande, immobili e silenziosi. Luca, invece, si trova ancora all’ospedale Salesi di Ancona: è lì da sabato, e migliora di giorno in giorno. Tra le prime file anche i sindaci di Colli al Metauro e Terre Roveresche, oltre al sindaco di Cartoceto Enrico Rossi e al vicesindaco di Fano Cristian Fanesi. Presenti anche il comandante dei carabinieri di Colli al Metauro Antonello Pannaccio, il comandante dalla polizia locale Paolo Boiani e il comandante della capitaneria di Porto di Fano Anthony Turzo con il suo sottocapo Giovanni Fania. A fianco anche il presidente della provincia di Pesaro Urbino Giuseppe Paolini, che dal microfono ha portato la solidarietà di altri presidenti di provincia.
A celebrare l’ultimo saluto a Davide e Fabio è stato Don Matteo Pucci. “La sua vita ora saltella, gioisce – ha detto riferendosi al piccolo -, come una cavalletta, un cerbiatto, con tutta la sua vitalità. E con lui c'è il suo papà, che lo abbraccia, lo custodisce, lo affianca”. Anche il vescovo Armando Trasarti - che già domenica mattina aveva ricordato le due vittime della tragedia di Gimarra durante l’omelia per il Santo Patrono di Fano – ha voluto lasciare una lettera, letta in chiesa da Don Giacomo. “Vorrei oggi frequentare il silenzio – si legge in uno stralcio -, dobbiamo diventare pensosi, passare dall'emozione alla riflessione e alla preghiera. Se possibile, col tempo, accettare il mistero di una sofferenza inspiegabile. Solo il Dio ferito, crocifisso, attraverso la nostra fede ferita, potrà guarire il nostro cuore ferito”.
Dalla classe del piccolo Fabio una certezza. “Sarai sempre nei nostri cuori”, questo il messaggio dei compagni e delle maestre della scuola primaria Lugli di Calcinelli. Da altri conoscenti una richiesta per ‘Dade, buono come un pezzo di pane’: “Ora da lassù, insieme a Fabio, ti chiediamo un favore: sorveglia e proteggi la tua famiglia. Noi, consapevoli di non poter cancellare l’assenza né il dolore, ci impegneremo a essere presenti nei giorni futuri per sostenere Stefania, e per donarle la forza nella quotidianità”.
Dopo il rito religioso e le parole commosse dette e lette dall’altare, dal sagrato il lancio di una manciata di palloncini bianchi - alcuni a forma di cuore - cadenzato dalle campane e da un silenzio più rumoroso che mai.
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