Corinaldo: per i pm gravissime irregolarità strutturali alla Lanterna Azzurra, chiesti 9 rinvii a giudizio

Queste le motivazioni addotte giovedì 3 febbraio, all’udienza preliminare del filone bis della strage di Corinaldo, dai pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i nove indagati che hanno deciso di procedere senza riti alternativi.
Quel capannone agricolo diventato discoteca.
Nel maledetto 8 dicembre 2018 sulla rampa/uscita numero 3 dello stabile si accalcarono in centinaia per sfuggire allo spray urticante (e al panico); innumerevoli anni fa, lì scivolavano cassette di ortaggi.
La Commissione comunale di vigilanza e pubblico spettacolo, che nell’ottobre 2017 diede l’ok al rilascio alla Lanterna Azzurra della licenza, pur non avendo - in base alle accuse - i requisiti, era formata dal sindaco di Corinaldo Matteo Principi - presidente della stessa -, Rodolfo Milani dei Vigili del Fuoco, Francesco Gallo dell’Asur Area Vasta 2, Massimiliano Bruni perito esperto in elettronica, Stefano Martelli responsabile della Polizia locale, Massimo Manna responsabile del Suap.
Oltre a questi 6, chiesto il processo anche per Quinto Cecchini - uno dei soci della società che gestiva il locale, la Magic srl -, per Francesco Tarsi - l'ingegnere ingaggiato dalla stessa società - e per Maurizio Magnani - il tecnico della famiglia Micci, proprietaria dell’immobile -.
I reati per cui si procede, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo (6 le vittime: 5 adolescenti e una mamma di 39 anni), lesioni personali (circa 200 i feriti), falso e disastro colposo aggravato dal fatto che, come sostiene la procura, il locale non poteva essere destinato a intrattenimento e pubblico spettacolo, oltre che non garantiva le necessarie condizioni di sicurezza in caso di emergenza.
Le parti civili si sono accodate alle richieste della procura e il gup Alberto Pallucchini deciderà il 22 febbraio, data della prossima udienza.
Le difese hanno chiesto il proscioglimento dei loro assistiti, con l'eccezione dell’avvocato Marina Magistrelli, che tutela il sindaco Principi, Rodolfo Milani e Massimo Manna. Altri 9 imputati stanno procedendo con riti alternativi: in due hanno chiesto di patteggiare, in sette il rito abbreviato e in questo filone la procura ha già chiesto le prime condanne.
Giovedì è proseguito anche il processo in Corte d’assise d’appello per i 6 della 'banda dello spray', condannati in primo grado a 68 anni di carcere complessivi. In quella circostanza era stata esclusa l'associazione per delinquere, ma ora gli avvocati delle parti civili hanno chiesto alla Corte il riconoscimento anche di questo reato, come già richiesto - insieme alla pena ulteriore di 6 mesi per ciascun imputato - dalla procura generale nella requisitoria della scorsa udienza.
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Questo è un articolo pubblicato il 04-02-2022 alle 19:26 sul giornale del 05 febbraio 2022 - 502 letture
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