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Dal 20 gennaio green pass per parrucchieri, barbieri ed estetiste. Dal 1 febbraio anche per i negozi

Il green pass base si ottiene anche con un tampone negativo della durata di 48 ore. I non vaccinati però dovranno tenere a mente un'altra data, quella del 1 febbraio quando il certificato verde base sarà necessario anche per recarsi negli uffici pubblici, ai servizi postali, in banca e nei negozi non essenziali. A stabilire quelli che sono "negozi essenziali", e dunque "quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona" (dove si potrà accedere senza green pass) ci sarà un Dpcm atteso nelle prossime ore e che elencherà puntualmente le attività.
Secondo quanto anticipato dal Governo, senza green pass base (ottenuto con un tampone negativo, con il vaccino o con la guarigione dal Covid entro i sei mesi) si potrà accedere solo a alimentari, supermercati, ipermercati, pescherie, macellerie, panetterie, negozi che vendono surgelati e mercato rionale, abbigliamento presso gli ambulanti, farmacie, negozi di ottica e parafarmacie medicinali o che vendono prodotti per la cura della persona (creme, deodoranti, spazzolini, assorbenti, prodotti per la prima infanzia), benzinai, negozi che vendono pellet per le stufe e negozi che vendono alimenti o altri articoli per animali. Niente Green Pass per le edicole ma solo se sono chioschi all’aperto.
Servirà dunque il green pass per accedere ai negozi di abbigliamento, di intimo e quelli per bambini, giocattoli compresi. Resta da sciogliere il nodo dei tabaccai: dovrebbe servire il Green Pass, così come per i rivenditori di sigarette che si trovano all’interno dei bar dove già serve il Green Pass base.
Il Dpcm elencherà dettagliatamente le attività dove si potrà accedere senza green pass, mentre per tutto il resto servirà la certificazione verde.

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