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comunicato stampa
Natale, il messaggio del vescovo Trasarti: "Dialogo oltre i contrasti, siamo responsabili gli uni degli altri"

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Buon Natale! Desidero che questo mio augurio vi raggiunga nel quotidiano della vostra vita, là dove sono i vostri affetti, le vostre famiglie, il vostro lavoro, lungo le strade, nelle case e nelle piazze delle nostre città, perché il Signore viene “ad abitare in mezzo a noi”, nella storia di tutti i giorni.

Il Natale ci ricorda che il Signore entra e si incarna nelle nostre storie e nei nostri ambienti di vita, anche e soprattutto là dove c’è tristezza e sofferenza. E’ in questa normalità che siamo tutti chiamati ad annunciare il Vangelo e dire che il Signore ci è accanto, che ci è vicino anche quando siamo “affaticati e oppressi”. Anche questo Natale sarà segnato dalla pandemia; eppure per noi cristiani è Luce, è Gesù, il Salvatore, Colui che viene a salvarci prendendo su di sé la nostra condizione. Contemplare il mistero di Dio che si fa uomo significa imparare ad assumere su di noi, a farci carico dell’umanità. Non riusciremo mai a salvare la realtà, la nostra comunità, se non ci facciamo carico, se non ci assumiamo tutti insieme delle responsabilità. Il mistero del Natale ci spinge a entrare in questa logica, quella del Figlio di Dio che si è fatto carico di ciascuno di noi.

Lasciamoci coinvolgere nell’amore di Dio per essere attrattivi, per dare dignità alle persone che sono le risorse vere del nostro territorio. La società civile è alle prese con i problemi quotidiani, riguardanti il lavoro, la salute, la sanità, i temi ambientali e il dissesto idrogeologico, la vivibilità delle città. Il Natale ritorna per ricordarci che Gesù si è fatto uomo, e come uomo ha vissuto facendosi lavoro, fatica, studio, dialogo, confronto rispettoso e pacifico con la comunità, condivisione del comune destino, compassione e misericordia, amore gli uni per gli altri, fino a donare la vita propria. Natale è il trionfo dell’umanità, rappresentata da Gesù.

Nella contemplazione del presepe, da dove brilla la luce di Gesù, circondato e accudito da Maria e Giuseppe, le nostre comunità, la nostra Diocesi, possono imparare l’arte di amare e di vivere da uomini liberi e felici. Possiamo imparare a promuovere il bene e il benessere di tutti, piccoli e grandi, uomini e donne, sani e malati, specie dei poveri nei quali Gesù ha promesso di identificarsi con maggiore verità. Chi amministra un territorio e soprattutto le persone che vi abitano deve confrontarsi quotidianamente con la concretezza del bene comune, che è vita ordinata, possibilità di crescita, direi di ‘fioritura’, di tutte le risorse e le potenzialità in esse presenti. Sono tante le sollecitazioni che vi è chiesto di soddisfare: tante le richieste che vi vengono poste. Siete parte della comunità che amministrate, dalla quale venite e alla quale tornerete. Bisogna essere disposti al dialogo e a superare i contrasti nella “ostinata ricerca del bene possibile”.

Vicini al nostro popolo con responsabilità e passione per il bene comune. Auguro una prospettiva di futuro a tutti voi. Chiamati ad affrontare una situazione incerta, in continua e spesso quotidiana evoluzione, auspico di trovare una “stella polare” da seguire: una politica di piccoli passi è saggia e sapiente se chi guida sa dove andare e in che direzione tenere la barra dritta per dare senso a quei passi, faticosi, piccoli ma necessari. Vi auguro di coltivare e incrementare la creatività. Creatività è saper ascoltare il linguaggio del mondo, le domande che la realtà e la storia pongono. E’ capacità di stupirsi, ma anche accettazione dei conflitti per fare passi avanti verso il bene comune.

Non possiamo vivere una fase di rigenerazione come quella che la nostra storia ci sta chiedendo, pur in momenti difficili e faticosi, senza questo sguardo ampio. Sono convinto che, con l’Incarnazione, il Signore continui a chiederci di impegnarci con tutti noi stessi all’umanizzazione di questo nostro mondo, delle nostre relazioni, della cura reciproca e dell’ambiente che ci è stato donato. “Buon Natale” diventa allora subito “buon lavoro”, buona cura dei cittadini, buona cura di voi stessi e delle vostre famiglie. Buona vita. In pienezza. Un pensiero particolare per i giovani: impariamo ad ascoltare i nostri ragazzi; oggi c’è bisogno di questa attenzione, di camminare insieme a loro perché presto saranno loro a prendere le redini delle nostre comunità. L’incertezza della nostra condizione attuale possa trovare sicurezza dal messaggio degli Angeli: “Oggi è nato per noi un Salvatore, Cristo Signore. Pace in terra agli uomini che Egli ama”.

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