comunicato stampa
Nidil Cgil invita a non ordinare cibo a domicilio, il 26 marzo per sostenere la richiesta di diritti dei riders

Contratto pirata in quanto siglato da una sola organizzazione sindacale e di comodo, non rappresentativa dei lavoratori.
Le piattaforme di delivery hanno avuto nello scorso anno e hanno tuttora aumenti di lavoro e guadagno, sulle spalle esclusivamente dei lavoratori che vedono peggiorare le loro condizioni lavorative, dai ritmi ai rischi elevatissimi che il loro lavoro comporta.
Lavoratori e lavoratrici , soprattutto in questo periodo di pandemia, hanno garantito i servizi con efficienza ma continuano ad essere considerati lavoratori occasionali e quindi privati di tutte le tutele e degli istituti del lavoro subordinato (es. ferie, malattia, tfr).
Questo inquadramento ingiusto è stato riconosciuto anche da diversi tribunali i quali hanno stabilito che le piattaforme devono regolarizzare e riqualificare i rapporti di lavoro.
Venerdì prossimo questi lavoratori hanno deciso di fermarsi per chiedere: un’equa retribuzione, più diritti, tutele, sicurezza e per un contratto nazionale collettivo che sia realmente rappresentativo e che tuteli il lavoro e la persona.
Nidil Pesaro e Urbino sostiene la mobilitazione e sollecita tutti i cittadini a offrire il proprio contibuto invitandoli a non effettuare, venerdi 26 marzo, alcuna ordinazione dalle piattaforme di delivery.
Per ottenere le giuste richiesta di tutela e diritti per questi lavoratori che ogni giorno consegnano il cibo a domicilio è indispensabile un segnale forte da parte di tutti
Le nostre richieste sono:
Una retribuzione oraria regolamentata da un CCNL con conseguente abolizione del cottimo
Diritti e tutele in materia di salute e sicurezza sul lavoro
Diritti previdenziali e diritto alle ferie, alla malattia, alle mensilità aggiuntive e al TFR
Diritti sindacali

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