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Saggezza in bottiglia: i ricordi degli anziani di Familia Nova raccolti e donati alla società [FOTO]

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C’è posta per noi. E non è di certo posta qualunque. Non sono nemmeno delle lettere in piena regola, a dirla tutta. Niente busta, niente francobollo. E no, non sono nemmeno delle mail. Sono messaggi in bottiglia, letteralmente. Come si vede nei film quando un naufrago lancia un SOS da un’isola deserta, ma anche quando si ha una grande verità da tramandare a qualche sconosciuto che – si spera – ne farà tesoro. Ed è proprio questo lo spirito della splendida iniziativa messa in campo da Familia Nova, la casa-albergo per anziani fanese che ha raccolto i racconti di vita dei suoi ospiti, li ha messi per iscritto e poi li ha infilati in delle piccole bottiglie di vetro da distribuire ad associazioni e istituzioni.

Non serve essere ‘posteri’, ma basta essere ‘contemporanei’ per usufruire di tanta saggezza. Per godere della bellezza di queste piccole grandi storie. Come quella della signora Savina, che ha ricordato quando - da bambina - ha ricevuto per il compleanno una bambola di pezza cucitale dalla nonna, in un’epoca in cui non c’era Amazon Prime, e i regali si inventavano mettendo insieme ago, filo, manualità e cuore. E poi c’è Duilia, che ha raccontato di quella festa a cui è andata di nascosto, a soli sedici anni e a insaputa dei suoi genitori, seguendo soltanto il ‘richiamo’ di una fisarmonica. Una disobbedienza preziosa, la sua, altrimenti non avrebbe mai conosciuto l’uomo che è poi diventato suo marito. C’è tutto questo e molto altro ancora nelle oltre venti bottigliette contenenti questo genuino e nutriente succo di vita. Vita vissuta, vita vera.

Tutto è nato da un’idea dell’educatrice Michela Donati, condivisa con la psicologa Perla Valentini e con l’altra educatrice Vilma Rosorani. Essenziale anche il contributo della oss Sara Celani. D’altronde tutto è cominciato da una sua domanda. “Ci ha chiesto se avremmo voluto festeggiare il Carnevale qui dentro nonostante le difficoltà del momento – ha raccontato la Donati –, e a quel punto il coordinatore Francesco Alessandroni ci ha chiesto di mettere in campo qualcosa che potesse creare un ponte verso l’esterno. Abbiamo cercato di capire quale fosse il nostro ruolo in questo momento. È così che ci siamo reinventati ‘pescatori di ricordi’, anche se in fondo è quel che facciamo ogni giorno. Cerchiamo sempre di tirar fuori queste storie dai nostri anziani, ricordi belli che fanno parte della loro e della nostra storia”.

E così agli anziani residenti è stato chiesto cosa avrebbero voluto trasmettere alle nuove generazioni. Il passo successivo è stato quello di trascrivere questi ricordi, infilarli in delle bottigliette di vetro e distribuirli alla società, nello specifico al Comune e alle associazioni con cui Familia Nova si relaziona maggiormente. Dall’Avis al Rotaract Valle del Metauro, passando per la scuola Gallizi, gli scout, i volontari della tombola e del rosario e tanti altri ancora. Il tutto al termine di un lavoro certosino e gratificante durato circa tre settimane, dall’inizio del Carnevale fino a Martedì Grasso.

Una bella intuizione, quella dello staff della residenza per anziani. Altrimenti noi come avremmo fatto a conoscere la storia di Bruno, che dall’alto dei suoi 105 anni ha ricordato di quella ragazza che gli ha salvato la vita durante la guerra? Il risultato è stato quello di raccogliere circa una storia a testa, una (o più) per ogni ospite della struttura. “La distribuzione delle bottigliette è ancora in corso – ha precisato Michela -, e devo dire che le associazioni sono tutte molto felici. Lo considerano un dono prezioso, come fosse davvero una bottiglia dispersa nel mare contenente il più grande dei tesori. Non a caso ogni storia comincia con ‘Ho un ricordo nel cuore, abbiatene cura’”.

Un regalo per noi, dunque, ma anche una panacea per gli stessi anziani. “Questo tipo di attività – ha spiegato la psicologa Valentini – genera un benessere emotivo grazie allo stimolo delle capacità residue. In altre parole, stimolando il ricordo di certe piacevoli esperienze si crea un ponte tra passato e futuro, con la gratificazione di sapere di star trasferendo a chi è più giovane il proprio vissuto e quelle che sono state le proprie abitudini”.

Un’idea semplice ma efficace, dunque, anche per inviare messaggi di positività. È così che la vede il coordinatore Alessandroni. “Ogni anno, a Carnevale, partecipavamo alla sfilata insieme alle scuole. C’eravamo tutti: anziani, familiari e lo stesso personale. Era un momento molto bello e conviviale – ha confessato -, e questa volta abbiamo voluto sviluppare un’idea nuova che potesse essere spendibile nella situazione attuale. Come sempre abbiamo cercato di creare una connessione tra l’interno della struttura e la realtà circostante. I messaggi in bottiglia sono serviti allo scopo. Rappresentano simbolicamente la difficoltà di comunicazione del momento, ma anche la ricerca di nuove modalità per far recapitare dei messaggi positivi”.

Seguono alcune foto.

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