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comunicato stampa
Sanità, Tarsi (Fano Città Ideale): "Tutto da rifare, 20 anni di politiche fallimentari"

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La Sanità è il tema principale intorno a cui si deciderà il destino della nostra regione Marche nella prossime elezioni regionali del 20 e 21 settembre, un argomento che ci riguarda tutti da vicino e che seguiamo con maggior attenzione in questo periodo di riacutizzazione dei contagi da Covid19.

Noi di FanoCittaIdeale , la lista in cui confluiscono le battaglie di Giancarlo D’Anna e del Comitato Santa Croce, vogliamo riportare il dibattito sui contenuti piuttosto che sulle polemiche, fornendo alcune indicazioni sulle strategie che sosteniamo da sempre e che dal 22 settembre intendiamo rendere operative e indifferibili.

L’emergenza Covid ha portato in superficie tutte le inefficienze dell’attuale sistema sanitario e ha evidenziato in maniera ormai chiara e indiscutibile quali terribili conseguenze possa avere una emergenza pandemica in un sistema non robusto come il nostro, sul quale vanno immediatamente apportate delle modifiche.

- Va innanzitutto riformulato il Piano Sanitario Regionale, con il recupero degli ospedali dell’interno e il potenziamento dell’ospedale Santa Croce; l’emergenza Covid ha messo in evidenza che la rete di ospedali diffusi sul territorio rimane l’unico strumento di tutela della salute. La centralizzazione di tutti i servizi in strutture uniche ha la conseguenza diretta di trasformare gli ospedali in rete di contagi, e di mettere in secondo piano tutte le altre emergenze non-Covid, provocando disagi e complicanze inaccettabili. In particolare, la chiusura delle sale operatorie e la limitazione alle sole urgenze della attività chirurgica ha allungato a dismisura le liste d’attesa. Gli attuali Ospedali di Fano e Pesaro, vicini e resi complementari durante il lockdown, sono stati la chiave di volta perché le criticità non fossero più terribili di quanto sia accaduto. Noi continuiamo a sostenere convintamente il nostro NO all’Ospedale Unico; la stessa locuzione “Ospedale Unico” risulta ormai un termine così abusato e così carico di accezioni negative, da indurre i soliti incantatori di serpenti a modificarlo in “Ospedale Nuovo”: una furba operazione di maquillage linguistico, ma anche se cambiano le parole, la sostanza è sempre la stessa!!

- Va invertita la tendenza degIi ultimi 10 anni alla riduzione di risorse e personale: i registi dei piani di depotenziamento della sanità pubblica hanno chiamato “razionalizzazione” quello che in realtà è stato un “razionamento”. E gli effetti di tale razionamento li misurano, ogni giorno, sia il personale sanitario che i malati.

- Vanno attivate strategie di interazione tra Azienda Ospedaliera e Strutture Territoriali, con una compensazione di risorse sia umane che materiali, secondo una logica di collaborazione che consenta una miglior risposta nei momenti di maggior criticità.

- Va assolutamente e immediatamente abolito il Protocollo tra Comune di Fano e Regione Marche, per due motivi essenziali: riteniamo inaccettabile che i 50 posti letto pubblici di Ortopedia vengano trasferiti in una struttura privata (a esclusivo vantaggio economico di chi la gestisce), e rifiutiamo il patto secondo cui l’ospedale di Fano tornerà ad avere i suoi reparti e chirurgia h 24 solo DOPO la realizzazione dell’ospedale unico. Con il Protocollo di Intesa, il PD (sia regionale che locale) ha stretto un cappio al collo della città di Fano, privandola dell’ultima struttura pubblica che era sopravvissuta; va abolito immediatamente.

Le nostre proposte nascono da una visione di sanità che affonda le sue radici nella L.833 del 1978 con cui si fonda il servizio sanitario nazionale, e all’idea di sanità come azienda anteponiamo il diritto alla salute, alla visione di malato come “cliente” anteponiamo l’idea di malato come “persona”; non rispondiamo a logiche politiche nè intendiamo soddisfare gli interessi privati di grandi gruppi economici o di cordate di imprenditori.

Siamo convinti che i cittadini fanesi non abbiano nè l’anello al naso nè l’orologio al collo; hanno pagato abbastanza in termini di sofferenza e impotenza, e sapranno riconoscere chi, come noi, ha sempre combattuto con coraggio e onestà una battaglia di civiltà in difesa della sanità pubblica, da chi invece si improvvisa paladino del Santa Croce ad ogni tornata elettorale, da chi finge una conversione dell’ultimo minuto, e dai bugiardi seriali che giocano con le parole per narrare una storia diversa dalla verità.

Noi siamo sempre gli stessi: NO agli interessi privati in sanità, SI alla sanità pubblica e di qualità, a difesa del comune interesse alla salute.

Lucia Tarsi - Fano Città Ideale