Clienti col timer e steward anti-assembramento? I baristi non ci stanno

Secondo l’interpretazione di alcuni addetti al servizio dell’ordine, i gestori dei locali dovrebbero favorire il ricambio continuo della propria clientela, anche invitando i clienti a lasciare il proprio posto e/o tavolo a favore di altri, e soprattutto dovrebbero dotarsi di personale privato (steward) da impiegare per evitare il formarsi di assembramenti esterni. Ebbene riteniamo che, oltre ai tantissimi oneri già imposti dalle istituzioni, a cui conseguono altrettante responsabilità, non ne possiamo aggiungere altri che andrebbero a gravare in modo insostenibile sulla gestione, già di per sé delicata, del loro mestiere.
Pur comprendendo, infatti, le esigenze imposte da questa emergenza, riteniamo che non si possa assolutamente chiedere a un gestore di un bar di invitare i clienti a lasciare ad altri il proprio posto. Questo, oltre a non trovare fondamento giuridico, non esistono, infatti, norme di legge che regolino il tempo minimo o massimo entro cui il cliente può restare seduto al tavolino o all’interno del locale durante la consumazione, né il numero di consumazioni che lo stesso possa o meno richiedere: la possibilità di utilizzare una sedia o un tavolo rappresenta un servizio offerto da considerarsi come una delle condizioni del contratto tacito che si conclude tra gestore e cliente.
Oltre alla valutazione giuridica, c’è anche un discorso di buonafede e correttezza verso una clientela che, in questa situazione di crisi, si sta cercando, e con molta fatica, di ri-conquistare e di ri-fidelizzare. Siamo assolutamente d’accordo nell’apporre avvisi in tal senso, nel servire i clienti con la massima celerità possibile, ma prevedere in capo ai gestori un obbligo di imporre loro limiti di permanenza, o addirittura inviti a lasciare i locali, riteniamo che sia un onere che non possono, ma soprattutto non devono assumersi.
Lo stesso dicasi per l’obbligo di impiego di eventuale personale di vigilanza privata esterna; è chiaro che questa ripresa sarà economicamente drammatica, perché a fronte di costi pressoché costanti ci sarà un’inevitabile drastica riduzione dei ricavi, pertanto obbligare i gestori di ulteriori costi, per gestire un servizio che francamente riteniamo non gli competa, sarebbe davvero insostenibile.
Sicuramente siamo disponibili ad offrire la più ampia ed estesa disponibilità a collaborare in tal senso, cercando di intervenire costantemente per sensibilizzare gli avventori, ma imporre costi per assumere ulteriore personale, oltre che economicamente insostenibile, considerando che in molti casi il personale necessario per esercitare l’attività caratteristica è stato ridotto e lasciato a casa, lo riteniamo anche scorretto da un punto di vista etico.
I baristi di #Ristoritalia
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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-05-2020 alle 15:14 sul giornale del 26 maggio 2020 - 2553 letture
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