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Acqua e perdite occulte, il M5S: “Ingiusto farle pagare ai cittadini, Seri dica no alle richieste dei gestori”

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A livello provinciale i gestori Aset, MMS con l’accordo di ATO 1 Marche Nord si stanno muovendo per cancellare le regole attuali del 2010 che, fino ad un ammontare di 3.600 mc, impediscono loro di emettere fattura sulle dispersioni involontarie di acqua nel terreno, le cosiddette “perdite occulte”. Cercano di farlo proponendo, in sostituzione, un Fondo autoassicurativo, pagato dai cittadini, che consentirà ai gestori di fatturare l’acqua andata dispersa, e quindi di fare utili su tali perdite. Maggiori guadagni ai gestori e meno incentivi a combattere le perdite dei cittadini che gradirebbero invece segnalazioni tempestive delle loro perdite grazie a strumenti che oggi esistono come il telecontrollo. Del tutto criticabili poi le modalità realizzative.

Giudichiamo antisociale infatti che si consideri la perdita occulta come un consumo voluttuario, come un consumo consapevole di acqua al quale applicare, tra le quattro fasce tariffarie, quella di livello massimo, la seconda eccedenza. Trattandosi di perdita inconsapevole, non voluta, sarebbe eventualmente da prevedere una tariffa agevolata e non quella più penalizzante.

Le criticità non finiscono qui. Diversamente dalla normativa attuale che applica un principio solidaristico ed una protezione universale, non subordinata alle scelte individuali, ora il Fondo autoassicurativo proposto prevede una protezione solo alle utenze aderenti. Rimarranno totalmente escluse da qualsiasi tutela i non aderenti.

C’è poi da aggiungere che le protezioni offerte dalla normativa attuale sono superiori a quelle del Fondo assicurativo. E’ importante avvalorare questa affermazione con un esempio. Utilizzando le ultime tariffe Aset disponibili, quelle del 2019, con una perdita di 2.000 mc, la protezione in vigore è totale (copre infatti fino a 3.600 mc), e quindi non si paga niente. Invece gli aderenti al fondo sosterrebbero un costo di 560 euro, mentre i non aderenti una spesa di 5.230 euro, quasi dieci volte di più.

Con una perdita di 4.000 mc, si mantengono le stesse convenienze. Con la normativa attuale si ha una spesa di 514 euro (corrispondente a pagamento di 400 mc, 4.000-3.600 mc). Gli aderenti al nuovo Fondo spenderebbero 1.121 euro, ed i non aderenti 10.459 euro, ancora quasi dieci volte di più.

La conclusione è che, con il Fondo che si vuole introdurre, tutte le utenze domestiche vanno incontro ad un peggioramento: chi aderirà sarà meno protetto rispetto alla situazione attuale. Chi non aderirà starà ancora peggio. Sarà infatti esposto a esborsi notevoli. Solo i gestori avranno vantaggi. Potranno fatturare l’acqua persa alle tariffe più alte possibili, mentre oggi non possono fatturarla fino al limite di 3.600 mc.

Oggi i gestori hanno perdite negli acquedotti superiori al 30%: questa enorme quantità di acqua, che è dei cittadini, viene persa senza che i gestori paghino un euro, mentre vorrebbero far pagare ai cittadini le piccole perdite locali. A questo gioco non ci stiamo.

Ribadiamo quindi il nostro NO alle nuove proposte. Avvertiamo i cittadini dell’inganno che sta dietro alle modifiche volute dai gestori. Chiediamo a Seri di riflettere, e decidere di dire NO a questa proposta. Del suo comportamento si ricorderanno i cittadini, quando incorreranno in perdite occulte.


BENE COMUNE (Luciano Benini)
MOVIMENTO 5 STELLE (Marta Ruggeri)