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Nonna Nestorina ne fa cento [FOTO]: “Il mio segreto? Non lo so, ma non parlo male di nessuno e dico solo quello che vedo”

6' di lettura Fano 27/01/2020 - È lunedì, e fuori c’è un gran sole. Non si capisce troppo bene se splenda di più quello incastrato nel cielo oppure quello incastonato negli occhi di nonna Nestorina. Lei, proprio oggi, raggiunge un traguardo riservato a pochi eletti. Compie cent’anni, circondata da una famiglia che la adora e che la considera un dono prezioso. E non potrebbe essere altrimenti.

Quattro figli, otto nipoti. E poi quindici pronipoti, con il sedicesimo che arriverà in primavera. “Chi è che ne ha così tanti?”, ama chiedere lei con una risata compiaciuta. Un vero e proprio esercito di parenti innamorati, quello intorno a Nestora Giulietti, per tutti ‘Nestorina’. Ma - oltre l’affetto smisurato dei suoi cari - le sue vere ‘armi’ sono ben altre. Una pila di libri incastrata tra i cuscini – che legge avidamente e senza aver bisogno degli occhiali -, il telecomando per accendere la tv e guardare il rosario, e poi un orologio da polso che sta sempre lì a fianco, ma che non indossa mai. A misurare il tempo, Nestorina, proprio non rinuncia. Lei che di tempo ne ha visto trascorrere davvero tanto.

La neo-centenaria di Villanova di Colli al Metauro ha interrotto la scuola molto presto. La seconda elementare non l’ha neppure terminata, ma a casa avevano già bisogno di lei. Era appena nata una sorellina – Nestorina è la seconda di quattro figli -, e servivano due braccia in più per le faccende di casa. Poi è arrivata la guerra. I sui ricordi di quei momenti sono una ventata di speranza, soprattutto in questo soleggiato lunedì in cui si celebra pure il Giorno della Memoria. “Mi sono rifugiata a Orciano – racconta con grande scioltezza -, l’ho fatta a piedi da qui con un neonato in mano”. Era appena nato Peppino, il suo primo figlio, che ora di anni ne ha 76. Con lui in braccio ha percorso almeno quindici chilometri passando per i campi. Forse è proprio questo il tipo di forza che serve per arrivare a spegnere così tante candeline.

Ma nonna Nestorina dice di non avere segreti. Chi spera di ottenere da lei dei consigli di longevità o elisir di lunga vita finisce per rimanere deluso. “Come ho fatto? Ah, io non lo so proprio. En ho mai fatt nient de ‘fort’. Io – dice - nemmeno ci pensavo di arrivarci così”. Ecco, non pensarci. Inconsapevolezza, dunque. Forse, a dirla tutta, il suo segreto potrebbe essere proprio questo. Avere una mente libera, mai maligna, piena di ironia e di benevolenza verso gli altri. E poi sorrisi, sorrisi a profusione.

La propensione verso il prossimo, lei, non l’ha dimostrata soltanto facendo la mamma a tempo pieno. Nestorina, in tempo di guerra, ha cucinato anche per gli altri sfollati. Gli stessi che poi, per anni, sono tornati a trovare lei e la sua famiglia. Un’amicizia sbocciata quando erano dei fuggitivi, e poi perdurata anche in tempo di pace e di libertà fino al matrimonio di una delle sue figlie. Perché Nestorina era una gran cuoca, sì, e lo sanno bene i suoi familiari che per anni hanno gustato la sua pasta in casa fatta con il fido mattarello. Ma al di là delle sue doti culinarie, Nestorina è soprattutto una persona a cui sembra impossibile non volere bene. L’avrà senz’altro saputo anche suo marito Enrico, che dall’89 non è più tra noi. Nestorina è vedova da allora, dopo quarantasette anni di matrimonio. Poi ha dovuto portare avanti la famiglia sulle sue sole spalle. Nel frattempo ha portato avanti il suo orto, di cui è tuttora gelosissima, tanto da impartire ordini ancora oggi su come gestirlo. E ora eccola qui, con il suo esercito d’amore. Senza pensare tanto al futuro. “Dio – dice quasi ridendo e indicando verso l’alto - non ha mai avvisato nessuno. Quando mi chiamerà io sarò pronta”.

In serata una festa in grande stile. Inevitabile, data l’occasione. Già dalla mattina sorride pure con gli occhi, all’idea di farsi incipriare per la sera e di rivedere tutti quanti. D’altronde, da almeno una decina d’anni, è così ogni 27 gennaio. Lo dimostrano le foto appese alle pareti della sua camera, scattate durante i pranzi e le cene dei suoi ultimi compleanni. Incorniciate ci sono pure alcune poesie che le hanno dedicato. Anche questa volta, al ristorante “La Rustita” di Calcinelli ci sono i suoi numerosissimi parenti, e chi non può esserci è pronto a rimediare con una videochiamata. Al solo pensiero di questo, Nestorina sorride di nuovo. Lei che tuttora si aiuta con appena un banale girello, ma che stasera al locale ci va sedendosi per la prima volta su di una carrozzina. Soltanto per una questione di comodità, però. “Se mi tenete uno di qua e uno di là posso fare anche senza”, commenta la volenterosa centenaria. Carrozzina o no, al ristorante per farle gli auguri ci sono anche il suo medico di fiducia – il dottor Luciano Ordonselli -, il parroco Don Alcide Baldelli – che le regala tanti libri -, il sindaco Stefano Aguzzi e l'assessora ai servizi sociali Annachiara Mascarucci. Un vero parterre di autorità per la nuova centenaria di Villanova.

Poi il ritorno nel suo letto, con a fianco l’orologio da polso, il telecomando con cui fino a poco tempo fa girava sempre su Porta a Porta – guardandoselo fino alla fine -, e i suoi amati libri, tra encicliche del papa e testi sulla Shoah. Prima di dormire, al massimo, una pasticca per lo stomaco, ma soltanto se necessaria. Perché nonna Nestorina legge libri e scritti in piccolo senza usare gli occhiali, ti sente anche se sussurri tra e te, e ha appena qualche problema alle gambe, anche se rompere il femore non l’ha di certo fermata. Per il resto niente diabete, niente colesterolo, non ha neppure la pressione alta. È tutto fin troppo bello per essere vero, tanto che si fatica a credere che un segreto davvero non ci sia. “A volte si sbaglia – ammette Nestorina -, ma io non ho mai detto bugie, non mormoro della gente, dico soltanto quello che so. Parli di una cosa, ma l’hai vista? No?! E allora non parlare!”. Forse non sarà questa la ricetta per la longevità, ma di certo nonna Nestorina sarebbe un’ottima giornalista.

Seguono alcune foto di Nestorina e della festa per i suoi cento anni.








Questo è un articolo pubblicato il 27-01-2020 alle 08:50 sul giornale del 29 gennaio 2020 - 1327 letture

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