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Liceo Nolfi, classi quinte al via da venerdì. Per gli altri conferenze e seminari (aspettando il 30 settembre)

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Tutto è bene quel che finisce bene. La questione del Liceo Nolfi sembra essersi risolta in modo costruttivo grazie alla sinergia tra il Comune di Fano e il dirigente dell’istituto Samuele Giombi. Oltre – ovviamente – al fondamentale contributo della Provincia di Pesaro e Urbino, che sta provvedendo a rimettere mano all’edificio scolastico dichiarato inagibile per non aver superato i test di staticità. Con la promessa di chiudere il “cantiere” già per il 30 settembre.

A fare il punto sono stati lo stesso Giombi e l’assessore ai servizi educativi Samuele Mascarin. “Avremmo potuto restare con le braccia conserte e optare per i doppi turni. La soluzione delle lezioni pomeridiane – ha spiegato il dirigente – sarebbe stata quella più comoda per noi. Ma non per le famiglie, che avrebbero avuto diversi problemi organizzativi per le ragioni più disparate, compresa le gestione delle attività sportive dei ragazzi. Senza dimenticare i disagi che avremmo arrecato agli studenti disabili”. Così – citando lo stesso Giombi – ci si è rimboccati le maniche per cercare delle soluzioni alternative, “consapevoli di non avere più i nostri vecchi muri, ma di avere ancora le nostre intelligente e le nostre passioni”.

Aspettare il 30 settembre e dire a tutti “ci vediamo il pomeriggio per le interrogazioni di latino” sarebbe stata dunque una scorciatoia che – giustamente – le famiglie avrebbero poco gradito, con tutto il caos gestionale che avrebbe generato una soluzione del genere. Niente doppi turni, dunque, mentre l’ipotesi di fare lezione all’interno di alcuni container è “evaporata” quasi subito.

Si comincerà, dunque, il prossimo 30 settembre. Ma nel frattempo non ci sarà poi tanto modo di godersi gli ultimissimi giorni di mare. Giombi ha infatti tirato fuori dal cilindro una serie di appuntamenti didattico-formativi per metterci una toppa significativa, nell’attesa dell’inizio ufficiale delle lezioni. Seminari, conferenze, attività di orienteering, corsi di lingue, alternanza scuola-lavoro: gli incontri saranno vari e ben articolati, e si svolgeranno tra la Mediateca Montanari e le due stanze dell’ex Carducci che sono ancora agibili: l’aula magna e la palestra. Qui è possibile scaricare il programma completo degli appuntamenti in programma.

Per le classi quinte, invece, il “film” è completamente diverso. Perché – anche in vista dell’esame di maturità – loro a scuola ci andranno già da venerdì 20, come concesso anche da una precisa ordinanza del sindaco Seri. Il dirigente, dunque, ha accolto la possibilità di anticipare le lezioni per le sole classi quinte, che da venerdì si ritroveranno nei locali dell’Olivetti per affrontare da subito il programma dell’ultimo anno.

Proprio all’Olivetti verranno poi sistemate 7 delle classi rimaste orfane della propria struttura, 9 nella parte ancora agibile di Palazzo Marcolini – lì dove fino a un anno fa vi era l’Apolloni, poi trasferitosi a San Lazzaro -, 3 alla Gandiglio, mentre le altre 26 torneranno all’ovile. La Provincia è certa di risistemare il Nolfi già per il 30 settembre, giorno in cui è previsto l’inizio delle lezioni. Qui è certo che ritroveranno casa gli studenti delle prime e delle seconde, più la segreteria di presidenza. Il resto è ancora da definire. Di certo – parola di Giombi – c’è la volontà di accorpare il più possibile i diversi indirizzi di studio. Motivo per cui, tra l’altro, si è deciso di non sparpagliare ulteriormente gli studenti sfruttando anche i locali del Battisti e del Volta, come inizialmente paventato.

Su Palazzo Marcolini, però, occorre spendere qualche parola in più. Il preside del Nolfi ha infatti voluto fugare ogni dubbio sull’agibilità dell’edificio. “Voglio rassicurare tutti in merito alla sicurezza di quella sede – ha specificato -, che è inagibile soltanto in parte. Nel frattempo la Provincia sta procedendo secondo i tempi previsti”. Giombi ha poi ricevuto parole di elogio dall’assessore Mascarin, che si è complimentato con lui “per la grandissima capacità di affrontare questo momento, e per l’abilità dimostrata nel riprogrammare l’attività didattica, dando esempio di professionalità, passione e amore per il suo lavoro”.