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comunicato stampa
Lega: "Stadio nuovo? Vecchi trucchi. Ecco le questioni"

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Ora che il misterioso progetto del nuovo stadio almeno a parole è stato svelato alla città, non possiamo che tornare a rivolgere al Presidente Gabellini e al Sindaco Seri vecchi e nuovi interrogativi.

Partiamo dalla presunta trasparenza dell’operazione, ci chiediamo per quale ragione in campagna elettorale sia chi ha presentato il progetto sia chi lo aveva visto, si è sempre guardato bene da chiarirne i contorni, nonostante le nostre domande, forse perché come filtrava dalle segrete stanze, contiene quella nuova parte commerciale direzionale invisa agli esercenti ed operatori locali, e di cui ribadiamo non esserci nessun bisogno.

La seconda questione riguarda l’attendibilità di chi intende portare avanti il progetto, non tanto finanziaria, su cui non abbiamo dubbi, quanto riguardo al progetto sportivo che dovrebbe essere il filo conduttore di un opera così ambiziosa, ebbene, non passa stagione senza che Gabellini non dichiari di volersene andare, tessendo e disfacendo una tela, novello Penelope, ogni anno più fragile.

La terza criticità, ma non in ordine di importanza, riguarda il consumo del territorio e di risorse che non può trovare ne giustificazioni ne compensazioni trasformando l’attuale stadio Mancini in un parco urbano, quando a cinquecento metri si stanno già impegnando centinaia di migliaia di euro per realizzare il più grande della provincia.

Infine i presunti limiti riguardo alla possibilità di ristrutturare per step il Mancini, renderlo un impianto pienamente adeguato al professionismo non configura alcun problema di funzionalità e sicurezza, le soluzioni seppur diverse nel risultato che sia l’architetto Gerboni sia l’Ingeniere Fabbri hanno individuato ne sono una prova, come lo sono i tanti esempi di stadi cittadini ristrutturati sia in Italia che all’estero, in città con pubblico ben più numerosi di quello di Fano.