Tra un omicidio e una moretta: dieci racconti gialli per celebrare Fano e le sue tradizioni

3' di lettura Fano 23/08/2019 - Un tempo c’erano le cartoline, le calamite, le barchette e le tazzine con sopra la scritta “Fano”. A dire il vero ci sono ancora, ma oggi le idee per un souvenir si sono moltiplicate. Chi vuole portarsi a casa un ricordo della Città della Fortuna può ad esempio procurarsi una copia di “Fano e la Valle del Metauro. Vini spiriti e storie maledette”, un libro che raccoglie dieci racconti gialli scritti da autori fanesi, ambientati tra le vie fanesi e che citano ogni volta piatti e vini della tradizione. Ovviamente fanese.

Ma è inutile suggerirlo ai tanti turisti ancora presenti in città: loro sanno già tutto. Lo dimostrano le oltre 80 copie vendute in appena venti giorni, molte delle quali – non a caso - durante la recente “Staffetta Wine” di Piazza XX Settembre dedicata alla tradizione enogastronomica del territorio. Di sicuro, tra i tanti acquirenti, ci sono anche numerosi fanesi affascinati dall’idea di Francesca Tombari. Scrittrice e titolare della libreria Mondadori di Corso Matteotti, è lei che ha riunito altre nove penne locali – la decima, neanche a dirlo, è la sua – per mettere in piedi questo progetto.

Il risultato sono dieci storie originali, dieci casi da risolvere tra un piatto di “puras alla pureta” – nientemeno che le vongole -, una porzione di brodetto e un’immancabile moretta. Un modo per far conoscere i luoghi tipici della città e le bontà del territorio attraverso la narrativa, e che sta già ottenendo un buon riscontro commerciale.

Il libro – edito da Edizioni del Loggione – vanta il contributo di firme come lo stimato giornalista Massimo Foghetti, Dante Piermattei, Cinzia Piccoli, Leandro Castellani, Giovanni Belfiori, Alfredo Ferrara, Maurizio Lodovichetti, Carmelo Pecora, Glauco Faroni e la stessa Francesca Tombari. Giovanna Scibona ha invece fatto da consulente per la parte enologica. Per l’occasione ha anche scritto un approfondimento sui vini della provincia. Tutto questo con il patrocinio dell’assessorato al turismo e di quello alle biblioteche.

È stata la stessa Tombari a spiegare come il libro ricalchi la grande tradizione dei giallisti fanesi. In qualità di libraria – il volume lo si trova alla Mondadori al prezzo di 12 euro – ha poi riportato l’entusiasmo dei diversi turisti tornati in negozio per ringraziare, e secondo cui molti loro amici vorrebbero venire a Fano per assaggiare i vini e le pietanze che vengono citate nel libro.

Anche l’assessore alle biblioteche Samuele Mascarin è dell’idea che un’iniziativa del genere possa dare continuità alla tradizione del giallo alla fanese. “Da amante dei romanzi di Simenon – ha detto -, ho trovato questi racconti estremamente piacevoli, e non solo perché ambientati tra le nostre vie”. Anche l’assessore al turismo Etienn Lucarelli ha espresso il suo apprezzamento. “Questo libro – ha affermato - fa immergere il turista nei nostri piatti e nelle nostre manifestazioni, tra cui quella dedicata al brodetto. Per questo si tratta di un’iniziativa importantissima per far scoprire la città di Fano”. Soddisfatti, ovviamente, gli autori dei racconti, alcuni dei quali hanno invitato Lucarelli a creare una partnership con gli albergatori. L’idea è quella di distribuire il libro tra i clienti delle strutture ricettive. Per far sì che non tornino a casa con le solite cartoline.



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Questo è un articolo pubblicato il 23-08-2019 alle 18:14 sul giornale del 24 agosto 2019 - 3884 letture

In questo articolo si parla di libri, cultura, enogastronomia, vino, fano, racconti, articolo, Simone Celli, gialli

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