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BOOKS AND THE CITY - Dalla Grecia alla Siria, le guide turistiche di Corrado Donati: l'intervista

5' di lettura Fano 16/07/2019 - Torna l’appuntamento con la rubrica “Books and the city”, in collaborazione con Aras Edizioni. La formula scelta è quella dell’intervista all’autore. È la volta del fondatore della casa editrice Metauro di Pesaro: Corrado Donati. Attraverso le sue guide partiremo dalle coste rocciose della Grecia fino ad arrivare all’affascinante ed esotico cuore della Siria. Il tutto corredato di suggestive fotografie, stimolanti itinerari e perfino ricette della cucina locale. Non ci resta che augurarvi una buona lettura o, per meglio dire, un buon viaggio.

I TRE LIBRI DI CORRADO

Sono due le guide turistiche firmate da Corrado Donati, assieme ad un libro di viaggio in Siria. La prima guida è dedicata a “Il Mani del Peloponneso. Un viaggio in pantofole” un itinerario che procede lento, senza la pretesa e l’affanno di “vedere tutto”. Viaggiare significa “scoprire” in prima persona e per far questo alle volte è necessario accettare la scommessa di imboccare qualche strada sconosciuta senza sapere dove essa porti. Solo in questo modo ci si potrà sentire protagonisti del proprio andare; insomma è necessario perdersi per comprendere fino in fondo un certo luogo. Il secondo libro scopre “Lefkada. L’isola bianca” offrendo una serie di magnifiche fotografie dell’isola greca, itinerari, escursioni e ristoranti del territorio. Il terzo e ultimo titolo è “Quando c’era Palmira. Un viaggio in moto sull’orlo dell’abisso”. Le due ruote, gli amici e suo figlio appena ventenne. Un’esperienza nel vero e proprio cuore della Siria poco prima che esplodesse la feroce guerra che tutti noi tristemente conosciamo e non ancora terminata.

Partiamo dal libro sulla regione più a Sud del Peloponneso, il Mani. Nella premessa dici che questo viaggio è stato a lungo desiderato dopo che, molti anni fa, avevi già avuto occasione di conoscere questa terra attraverso uno dei tanti raid motociclistici assieme ai tuoi amici; cosa ti ha spinto a ripetere questa esperienza?
Il Mani è un luogo magico, con una natura aspra, primitiva, e una luce cristallina che esalta i profili montuosi e il loro contrasto con l’azzurro inteso del mare. Dopo quel primo rapido contatto avevo letto Mani. Viaggi nel Peoloponneso di Patrick Leigh Fermor, uno dei più bei libri di viaggio che siano stati scritti, e questa lettura aveva acceso in me il desiderio di tornare in quei luoghi e approfondirne la conoscenza. Nell’occasione ho notato che non esistevano guide in italiano, e così ho deciso che questa seconda esperienza poteva essere narrata per i lettori che volessero avventurarsi nelle terre estreme del Peloponneso.

Passiamo all’isola bianca della Grecia, Lefkada. Abbiamo notato che oltre alle meravigliose fotografie riporti anche pratiche informazioni per turisti: itinerari di viaggio, escursioni, ristoranti e piccole curiosità locali. Bene, ci sveli qualcosa per i nostri lettori?
Quando ho conosciuto Lefkada, tanti anni fa, essa era un’isola ancora largamente intatta e con poco flusso turistico. La natura è splendida; le tante spiagge consentono di godere pienamente del contatto col mare e l’interno è costellato di paesini immersi nel verde, dove si possono fare tante piccole scoperte. Sono tornato tante volte a Lefkada, mi sono fatto degli amici del luogo e infine ho acquistato una casa e ora trascorro lì diversi mesi all’anno. Certo, il turismo si è sviluppato enormemente, ma l’isola conserva il suo clima ospitale e, conoscendola bene, vi si possono vivere momenti di autentico relax. Il mio consiglio ai lettori è di non limitarsi alla costa, ma di visitarla anche nel suo interno, magari andando alla ricerca dei numerosi piccoli monasteri che vantano una storia antica. Una curiosità: Lefkada non era un’isola, è stata separata dalla terraferma dai Corinzi con lo scavo di un canale che facilitava la navigazione e la difesa.

Concludiamo con il tuo viaggio in Siria. Tu, insieme a tuo figlio e ai tuoi amici in sella ai vostri dromedari d’acciaio, veri e propri protagonisti di un film d’avventura. L’hai definito il “viaggio perfetto”. Forse perché tutto ciò che avete attraversato ormai è perso per sempre? La magica e leggiadra “sposa del deserto”, come l’hai chiamata, ha cessato di esistere, Palmira è morta. Ti sei sentito in dovere di scrivere questo libro per raccontare ciò che è irrimediabilmente perduto?
Per la verità il racconto di questo viaggio entusiasmante lo avevo scritto al ritorno, ad uso e consumo degli amici coi quali avevo vissuto questa magica esperienza. La guerra scoppiata poco dopo ha aggiunto ai ricordi il senso di una ferita insanabile, al pensiero delle sofferenze patite dal popolo siriano e della perdita irrimediabile di un grande patrimonio artistico. Così ho deciso di pubblicare il mio racconto aggiungendovi una prefazione, Dieci anni dopo, in cui ho cercato di esprimere il mio smarrimento per i danni che la ferocia e la stupidità umane hanno arrecato a tutti noi, e nello stesso tempo la mia solidarietà per tutti coloro che hanno sofferto a causa di questa guerra. Le tante fotografie documentano i momenti del nostro viaggio e mostrano le bellezze di Palmira e di Aleppo che, purtroppo, non esistono più. Credo che testimoniare sia un dovere di tutti noi, se vogliamo salvare quel che resta della nostra umanità in un periodo di grande crisi dei valori.








Questa è un'intervista pubblicata il 16-07-2019 alle 17:38 sul giornale del 17 luglio 2019 - 402 letture

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