Treni, OR.S.A.: "A Fano il trasporto ferroviario è soltanto materia di disputa elettorale"

3' di lettura Fano 23/05/2019 - Dopo aver letto nei giornali locali articoli sul trasporto ferroviario interessante la citta di Fano è quantomeno doveroso intervenire per riportare nell’alveo della realtà alcune considerazioni.

La continua e sistemica demonizzazione della Linea Fano Urbino da parte di esponenti dell’associazione FIAB e della Regione Marche fa indignare anche il più inesperto cittadino che abbia qualche volta viaggiato in linee Regionali come la Ascoli – Porto d’Ascoli oppure la linea da Merano a Malls riaperta nel 2005, linee Ferroviarie identiche alla Fano-Urbino con notevoli fatturati, si legge invece che in convegni politici si parla del ritorno della “littorina“ e di cifre per ripristinare la Fano Urbino di 200 milioni di euro ( contro i più reali 100.000 milioni ipotizzati da ingegneri e specialisti del settore ).

Le Associazioni che tutelano il trasporto ecologico demonizzando il treno dimostrano di non conoscere la mobilità ecologica, rappresentanti della Regione che organizzano convegni per sostenere tesi contro il ripristino di una linea Ferroviaria ( tutelata dal FAI ) dovrebbero impegnarsi invero per mantenere aperte le Biglietterie Ferroviarie e occuparsi di far fermare treni nelle città importanti come Fano ( terza città delle Marche ). A Fano infatti da anni la biglietteria Ferroviaria sta riducendo personale e comprimendo orari di apertura costringendo i cittadini Fanesi ad utilizzare le Biglietterie di Pesaro, questo nel completo disinteresse dell’Amministrazione locale e regionale e soprattutto nessun treno importante come le Frecce ha mai effettuato fermate straordinarie a Fano come avviene nelle altre città ( Cattolica, Senigallia, Riccione, Civitanova ) nel corso delle loro manifestazioni locali.

Di questo dovrebbero occuparsi associazioni Ambientaliste, Regioni e Amministrazioni Locali piuttosto che organizzare convegni dove più che una rappresentazione reale della situazione e progetti per stimolare turismo ed economie locali vengono dettagliati numeri e informazioni distanti dalla realtà.

Le altre amministrazioni hanno ben capito quanto sia importante una freccia che ferma nella propria città e si attivano mesi prima nei confronti di TRENITALIA per discuterne la fattibilità, a Fano il trasporto Ferroviario è relegato ad una sterile disputa elettorale.

Per chiarezza tale disinteresse per l’aspetto Ferroviario nelle Marche si evince da fatti e numeri:

Il bilancio di previsione varato dalla Giunta Regionale a fine 2018 su 113 milioni per il triennio 2019-2021 solo 8 milioni vengono destinati a materiale rotabile e fermate, nel tempo abbiamo assistito alla chiusura dell’Impianto Manutentivo di TRENITALIA di Fabriano, lo smantellamento della linea Ferroviaria Ancona- Ancona Marittima, la chiusura della Linea Pergola-Fabriano, il ridimensionamento delle Biglietterie di TRENITALIA, il progetto di chiusura dell’Impianto DPLH ( Lunga percorrenza ) di Ancona e infine il ridimensionamento della Struttura Cargo di FS ( oggi MERCITALIA ) che negli anni ha lentamente ridotto uomini e uffici trasferendo in altre Regioni le attività e quindi i posti di lavoro. Le assunzioni nelle Marche fatte in questi anni, peraltro anche in somministrazione, non rispondono nemmeno sufficientemente ai pensionamenti avvenuti, se pensiamo che nella Biglietteria di Fano ( terza città delle Marche ) a fronte di 3 pensionamenti la soluzione adottata è stata quella di ridurre gli orari di apertura al pubblico o se si pensa alla riduzione dei turni di lavoro del personale di Macchina e bordo di Fabriano, si ha la chiara impressione della stagione di smantellamento diffuso.

Una desertificazione pilotata che la scrivente ha denunciato sia alla Regione che alle amministrazioni ma che più che una inversione di tendenza, negli ultimi anni, si è solo consolidata.

Da OR.S.A. Ferrovie


   

dagli Organizzatori





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-05-2019 alle 16:01 sul giornale del 24 maggio 2019 - 612 letture

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