comunicato stampa
Niente "Fatto Quotidiano" alla MeMo, Bene Comune: "Serve pluralismo, Mascarin intervenga"

È sorta allora la curiosità di verificare per quali altri quotidiani di tiratura nazionale i fondi siano invece disponibili. È emerso quindi che alla Memo sono attivi gli abbonamenti per i seguenti quotidiani:
Avvenire, Il Foglio, Il Giornale, Il Manifesto, La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Il Resto del Carlino, L'Osservatore Romano, Il Corriere Adriatico e Libero. Finché è stata stampata, anche L'Unità.
Sono presenti quindi pressoché tutte le testate a tiratura nazionale di qualsiasi orientamento politico. Stupisce che i soldi si trovino pure per alcune testate di nicchia o che non di rado presentano titoli e articoli così imbarazzanti da essere censurati pure dalla FNSI ma non sarebbero invece reperibili (si tratterebbe di poche centinaia di euro) per un giornale come Il Fatto Quotidiano, senza padroni economici e padrini politici, che costituisce un’autorevole voce nel panorama della stampa italiana.
Forse questa grave mancanza nell'offerta di lettura è sfuggita all'Assessore ai servizi bibliotecari. In tal caso siamo certi che vorrà porvi rimedio immediatamente. Diversamente dovremmo ritenere che si tratta invece di una scelta deliberata. Nel qual caso non potrebbe che essere interpretata come un chiara forma di censura; una censura vergognosa, soprattutto perché posta in essere da chi, proprio per l’incarico rivestito, dovrebbe farsi paladino della libera circolazione delle idee, garante del pluralismo e in sintesi dei valori democratici della Costituzione.
Assessore garantisca il pluralismo alla Memo! Le casse del Comune di Fano non risentiranno della piccola spesa.

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