Omicidio di San Lorenzo: arrestati quattro calabresi. Incastrati dal dna sul nastro che ha soffocato Grilli

Il fatto risale allo scorso 17 marzo, nell’abitazione della vittima, in zona San Lorenzo in Campo. Ora la svolta. Sono infatti scattate le manette per i quattro calabresi, tutti però residenti tra Marche ed Emilia Romagna. Cruciali - ai fini delle indagini - il traffico dei ripetitori telefonici e le immagini di videosorveglianza catturate lungo le strade percorse dai malviventi.
Le indagini sono state complesse, e sono state estese a tutto il territorio nazionale. Anche perché, nel frattempo, il gruppo di aggressori si era sparpagliato. Non è un caso se due di loro siano stati beccati nei pressi di Bologna, uno a Crotone, mentre il quarto si trovava ancora in zona, nella vicina Pesaro.
A incastrarli sono stati i campioni biologici prelevati dai carabinieri attraverso uno stratagemma. I militari hanno avvicinati i quattro, e hanno così acquisito quanto necessario per effettuare un confronto genetico con ciò che è stato rinvenuto a casa del 74enne. Al momento si ha la certezza di una corrispondenza genetica con due degli arrestati, il cui dna coinciderebbe con quello trovato sul nastro adesivo apposto su naso e bocca della vittima. Lo stesso nastro che avrebbe ucciso Grilli per asfissia. E che ora sembra aver “tradito” i suoi aguzzini.
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Questo è un articolo pubblicato il 03-05-2019 alle 14:43 sul giornale del 04 maggio 2019 - 2293 letture
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