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Capolavori a quattro mani: la mostra “Natarian” continua fino al 14 aprile [FOTO]

Le autrici sono Maria Rita Meloni e Anna Grossi. Da sempre amanti dell’arte – poesia e pittura le loro forme espressive predilette -, a un certo punto hanno deciso di unire forze, ispirazioni e pennelli per dare forma e sostanza a diciannove grandi opere, più altre di dimensioni più piccole. Tutte realizzate rigorosamente a quattro mani. Anna da sinistra, Maria Rita da destra. Insieme – senza canovacci né idee preconfezionate – hanno creato in sinergia per il puro piacere di abbandonarsi all’arte. E all’espressione di ciò che hanno dentro.
Il risultato? Sorprendente. Perché le opere – tutte realizzate nell’arco di un anno – riescono a fondere i due stili senza stonare. Anzi, i due approcci si completano in una dualità che si fa facilmente una. E una soltanto. Regalando allo spettatore immagini che sono spesso paesaggi, ma ancor più orizzonti senza una vera fine. La sensazione che ne esce è quella di una libertà estrema, così ampia che quasi spaventa. Ma l’energia trasmessa dal colore, insieme alla profondità stessa dei dipinti, regala un senso di indefinitezza unita a leggerezza.
A fare questo dono ai visitatori della Sala Ipogeo – sì, proprio quella che sta sopra la famosa grotta, visitabile ogni sabato – sono due artiste che si sono conosciute soltanto di recente, ma che non hanno fatto alcuna fatica a trovare una sintesi espressiva forte ed efficace. Si sono incontrate meno di due anni fa, quando Maria Rita ha dovuto fare i conti con il forfait all’ultimo minuto del critico d’arte che avrebbe dovuto esprimersi sulla sua mostra dell’epoca. Così è subentrata Anna, che di mestiere fa proprio la critica d’arte, oltre che la poetessa. Alla fine è nata un’amicizia, e Maria Rita ha smesso temporaneamente di dipingere nel soggiorno di casa sua raggiungendo Anna nel suo atelier di Corinaldo, dove ha sede anche l’associazione culturale Il Capricorno di cui Anna è presidente. Insieme, le due amiche e artiste hanno cominciato a dipingere in simultanea, sulla stessa superficie. E in totale silenzio. Tema e titolo dell’opera sono sempre emersi alla fine, meditando insieme sul risultato. L’arte senza una traccia di partenza, abbandonandosi a se stessi.
Così si è arrivati a “Natarian”. Il nome della mostra è in realtà un gioco di parole, una fusione tra i nomi delle due artiste. Ma è anche qualcosa in grado di evocare il concetto di nascita, come esprimono al meglio alcune delle opere esposte, simili a Big Bang pieni di colore e di energia. L’appuntamento è per i prossimi due weekend. La mostra resterà aperta sia il sabato sia la domenica, dalle 17 alle 20.

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