Corinaldo: Lanterna Azzurra, il cerchio si stringe attorno alla rampa di uscita e alle autorizzazioni

2' di lettura Fano 06/02/2019 - Si sono concluse le perizie tecniche disposte dalla Procura di Ancona e da quella dei minori, in merito alle vie di uscita e al piano di sicurezza dalla Lanterna Azzurra di Corinalo, la discoteca dove il 7 dicembre hanno trovato la morte cinque ragazzi tra i 14 e i 17 anni e una mamma di 39 anni.

Le perizie, eseguite dal colonnello dei carabinieri Marcello Mangione e dal professore Costanzo Di Perna, sono state depositate in Procura nella giorna di martedì ed erano incentrate su aspetti ben precisi. In particolare, le uscite di sicurezza, a cominciare da quella maledetta, dove hanno trovato la morte le sei vittime e dove sono rimati feriti centinaia di giovani a causa del cedimento della balaustra. La perizia deve stabilire se quell'uscita era compatibile con la mole di persone che c'erano sopra. Ma non solo. Nel mirino della perizia anche le luci di emergenza, le luci, l'impianto di areazione e anche le autorizzazioni rilasciate.

La Procura infatti dovrà stabilire se le autorizzazioni rilasciate dalla commissione tecnica erano adeguate e conformi per quella rampa. Anche gli avvocati delle famiglie delle vittime avevano chiesto alla Procura di approfondire questo aspetto, sollevando obiezioni proprio sulle autorizzazioni che regolamentavano quella rampa in discesa come una uscita di sicurezza. Altro filone su cui la Procura protrebbe decidere di fare chiarezza sarebbe l'accusa, sollevata da molti genitori dei ragazzi che quella sera erano alla Lanterna Azzurra, sarebbe quella relativa all'organizzazione del concerto. La presenza del cantante Sfera Ebbasta, infatti, (che poi non è mai arrivato per via della tragedia) si è rivelata una semplice dj set (il trapper cioè teneva il concerto principale a Rimini e solo a tarda notte sarebbe dovuto arrivare a Corinaldo per una comparsata di pochi minuti). Nei biglietti venduti e nelle pubblicità invece si promuoveva il concerto di Sfera Ebbasta per le 22:05.

Al momento in dieci sono iscritti nel registro degli indagati: si tratta dei proprietari dello stabile, i gestori del locale, e un 17enne, accusato di aver spruzzato lo spray al peperoncino che avrebbe scatenato il fuggi fuggi generale. In realtà il giovane sembrerebbe avere un alibi, in quanto all'ora della tragedia sarebbe stato visto in un altro locale.






Questo è un articolo pubblicato il 06-02-2019 alle 22:03 sul giornale del 07 febbraio 2019 - 3053 letture

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