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BOOKS AND THE CITY - Capire la chimica con i "racconti atomici". Intervista a Pietro Calandra

3' di lettura Fano 30/01/2019 - Torna l'appuntamento con la rubrica "Books and the city", in collaborazione con Aras Edizioni. Ogni volta la presentazione di un nuovo libro. La formula scelta è quella dell'intervista all'autore. L'obiettivo: continuare a fare cultura e promuovere la lettura.

IL LIBRO
Elio era nel pallone, Fluoro aveva un sorriso smagliante, Stronzio e Bario, si sa, sono due tipacci. Questa raccolta di racconti è esilarante anche per chi non ha mai digerito la chimica e/o la fisica. Giochi di parole, situazioni divertenti, ritmo baldanzoso per raccontare atomi umanizzati alle prese con le vicende del loro mondo, a testimonianza che anche con una risata si può fare divulgazione scientifica. Sheldon Cooper li adorerebbe! In libreria e on line dal 31 gennaio.

L’AUTORE
Pietro Calandra, classe 1975, è ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche con una laurea in chimica, una in fisica e un dottorato di ricerca. Divulgatore, frequente ospite in programmi d’informazione (TG1, RaiNews24, Mi Manda Rai3, Siamo Noi di TV2000 ecc.) e ha una rubrica radio settimanale. Ha ricevuto diversi premi letterari.

L’Onu ha proclamato il 2019 l’anno della tavola periodica di Dimitri Mendeleev, celebrando così il suo 150° compleanno, ma il 2019 è anche l’anniversario di un altro grande sia della letteratura che della chimica: Primo Levi. Possiamo considerare questa esilarante raccolta come un piccolo omaggio? Alcuni lettori, peraltro, hanno associato “Elio era nel pallone” a “Il sistema periodico” di Levi. Che ne pensi?
Ho iniziato a scrivere questi racconti nel 2015. Che coincidenza averli completati giusto nell’anno della tavola periodica! Qualcuno potrebbe dire che sia un segno del destino... chissà! Certo, accostare la mia opera con quella di Levi viene spontaneo, e mi lusinga. Eppure ci sono differenze sostanziali. Per esempio, nel mio libro gli atomi sono umanizzati e sono loro stessi a parlare della chimica con le loro vicende e la loro vita. Ma non voglio anticiparvi altro. Invito piuttosto tutti a leggere il mio libro, quantomeno per vedere fino a che punto possa essere accostato a quello di Levi!

Bisogna dire che questo è sì un volumetto molto divertente ma è pur sempre portatore di un chiaro proposito di divulgazione scientifica, ricordiamo il tuo precedente lavoro “La mela di Newton. Disquisizioni scientifiche da salotto tra il semiserio e il filosofico”. Mi verrebbe da dire che è un po’ la tua mission, sbaglio?
Non sbagli. Sono convinto che gli antichi avevano ragione quando dicevano ludendo docere, cioè insegnare divertendo. Certi saggi scientifici in commercio sono così pesanti che fanno venire il latte alle ginocchia. Non ci stupiamo quindi se poi le persone si rivolgono alle materie scientifiche con avversità. Invece, con una risata, qualunque argomento risulta gradevole. Non potete immaginare quante simpatiche chiacchierate abbiamo condotto, io e i miei amici, sugli aspetti divertenti delle leggi naturali! Provateci pure voi, provare per credere. E questo libro potrebbe essere uno spunto di partenza. Amo la divulgazione non convenzionale, anche tramite opere pittoriche. Pensate che ho già dipinto una quarantina di quadri, ognuno
dei quali mostra in maniera astratta un fenomeno fisico…

Uno dei tuoi racconti “Alogeni” è diventato uno spettacolo teatrale molto particolare: un Kamishibai esattamente. Che cos’è? E, se non sbaglio, verrà presentato a Reggio Calabria a marzo in collaborazione con l’associazione Naos… puoi dirci di più?
Il Kamishibai è un teatrino di immagini di origine giapponese: praticamente vengono mostrate delle immagini mentre una voce narra la storia, e generalmente c’è un insegnamento morale finale. Utilizzare il testo del mio racconto “Alogeni” per un kamishibai è stato un colpo di genio dell’associazione culturale calabrese Naos, che conobbi in occasione di un premio letterario. Il grafico dell’associazione immaginò già alla prima lettura le scene, mettendosi immediatamente al lavoro. Il kamishibai si terrà il 15 marzo mattina a Reggio Calabria, nella sala Boccioni di Palazzo Arvaro in Piazza Italia. Vi aspetto numerosi. E se vi serve un ulteriore motivo per venire, sappiate che in Calabria fanno degli ottimi affettati!








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-01-2019 alle 16:10 sul giornale del 31 gennaio 2019 - 478 letture

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