Pollegioni (FdI): "I soldi pubblici buttati tra il vento e le mareggiate"

3' di lettura Fano 23/06/2018 - Non mi meraviglio avendo fatto, ai tempi del ritrovamento della bomba durante i lavori degli scolmatori, una battuta in merito ponendo dei dubbi sulla posa dei tubi infondo al mare. Purtroppo la mia previsione, che era avvalorata da alcune considerazioni ingegneristiche di cui mi ero avvalso, come faccio di solito con altri specialisti quando si toccano temi che vanno approfonditi proprio per non fare dichiarazioni improprie, si è subito avverata.

Tant’è vero che mi dissero testuali parole : vedrai che alla prima mareggiata quei tubi verranno a galla !! Chiaramente questo non vuole essere di contrasto con le scelte della ditta che ha effettuato i lavori, che si è avvalsa di altrettanti specialisti, però è anche vero che i tubi alla prima mareggiata sono venuti a galla e questo è un dato di fatto e certo non è una bella figura . Ora sicuramente Aset o chi per loro troveranno giustificazioni diranno che i lavori erano ancora in esperimento e mancati di collaudo e quant’altro. Di fatto la testimonianza è quella che vediamo. Al tempo, del ritrovamento della bomba, il gruppo di Fratelli D’Italia ebbe qualche dubbio sulla posa dei tubi in fondo al mare e essendo una realtà politica abbastanza radicata chiedemmo un parere del tutto privato per avere una maggiore contezza, nostra, della situazione non certo per mettere in dubbio il progetto di ASET.

Questa, sotto, è la considerazione dalla quale al tempo espressi anche alla stampa dei dubbi , sulla posa dei tubi in mare, ma non essendo esperto non potevo entrare nel merito ma aspettare e vedere se gli eventi avessero dato ragione. ……………………. per quanto riguarda i lavori che stanno facendo: La posa di condotte non interrate alla profondità di -2,00m rischia di essere danneggiata da mareggiate “ordinarie” che hanno altezza d’onda di 1,0m ma la trocoide inferiore (la zona interessata dalla risacca/spostamento) di circa 3m. Le condotte devono essere messe in trincea (scavo di almeno due metri che viene riempito dall’azione naturale del mare) fino al diffusore di scarico (le condotte dovrebbero essere terminate con un torrino o altro manufatto avente funzione di diffusore e protezione; non ho visto il progetto di dettaglio e non so se è previsto, certo non va posato un tubo a bocca libera).

Ora chissà se l’assessore ai lavori pubblici C. Fanesi, del PD, vorrà darci ulteriori spiegazioni e magari, con il suo solito sorriso, tranquillizzare le vicine concessioni balneari già abbastanza provate dall’inadempienza di questa Ammnistrazione ? perché tra i danni per via degli allagamenti per via della pioggia, la sanità che va in malora e ora anche questa, iniziamo davvero a preoccuparci !! Credo sia ora che i cittadini aprino davvero gli occhi . Ben vengano le sagre cittadine e quant’altro ma forse è ora di iniziare a far vedere che questa Ammnistrazione sappia occuparsi anche della cose di cui la città ha veramente bisogno . Ora cosa succederà a sassonia ? sicuramente si dovrà riaprire il cantiere e mettere in sicurezza il tubo che potrebbe, a mio parere, essere un pericolo per i bagnanti oltre un danno per la città visto che ogni anno turisti delle regioni limitrofe come l’Umbria vengono con i loro camper per passare le vacanze e i loro fine settimana su quel tratto di mare. Quindi siamo di nuovo difronte ad una ulteriore fotografia di Fano molto negativa.


da Stefano Pollegioni
Coordinatore Direttivo  FDI/AN - Segreteria Fano

 





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-06-2018 alle 11:14 sul giornale del 25 giugno 2018 - 715 letture

In questo articolo si parla di fano, politica, Stefano Pollegioni

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