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Clown e giocolieri a ogni angolo di Fano: il 23 e 24 giugno va in scena l’arte di strada

Si chiamava Matteo Guidarelli. Nato a Senigallia, si era poi trasferito a Fano. Si esibiva per le vie della città, e – parola della sua compagna Francesca Aranini – riceveva parecchio calore dal suo pubblico improvvisato. Noto come Pagliaccio Carbone, Matteo se n’è andato lo scorso novembre, a soli quarant’anni. Ed è in suo onore che è nata questa iniziativa, con l’obiettivo di farla crescere negli anni e di dare una caratterizzazione più forte alla proposta turistica fanese. L’idea è stata di Francesca, poi l’amministrazione comunale ne ha fatto un vero e proprio evento inserendolo tra le iniziative di Fano Città delle Bambine e dei Bambini. Anche se sarà una festa per tutti.
Tutto comincerà sabato pomeriggio intorno alle 18. Le vie del centro storico si riempiranno di clown, giocolieri, acrobati, statue viventi e altri artisti di strada che diletteranno i passanti con le loro esibizioni no stop. Sarà coinvolto tutto Corso Matteotti, da Largo Porta Giulia fino a via Cavour, con spettacoli anche in Piazza Clemente, quella davanti al Duomo. Nel tardo pomeriggio, in Piazza XX Settembre si svolgeranno le selezioni del Premio Pagliaccio Carbone. Una giuria di giovanissimi – già membri del Consiglio delle Bambine e dei Bambini – faranno una prima scrematura tra i cinque partecipanti. Ne resteranno in gara soltanto due, che si sfideranno domenica sera presso la cavea del Lido.
Proprio quest’ultimo farà da sfondo alla seconda giornata di FanArt on Street, sempre con inizio dalle 18. Ci saranno pagliacci e altri artisti di strada in tutta l’area adiacente al mare. In più - fino alle 20, sotto la tensostruttura - laboratori di giocoleria (e non solo) per adolescenti e curiosi. Qui ci sarà anche Kiko Tacabanda, grande amico di Matteo, che insegnerà ai ragazzi a suonare qualsiasi cosa, soprattutto i materiali di riciclo. Seguiranno i già citati appuntamenti alla cavea, tra premiazione finale e proiezione del video dedicato a Pagliaccio Carbone. Tutto questo sarà gratuito, ma sia in centro sia al Lido ci saranno cappelli a terra: ogni offerta sarà una degna - e meritata - ricompensa. Attivo anche un crowdfunding sul sito per sostenere il festival.
Grandi e piccini si divertiranno, ma per l’ideatrice dell’iniziativa sarà senz’altro qualcosa di più. Un momento speciale, “emotivamente una grande cosa”, come ha detto proprio Francesca Aranini, che ha amato Pagliaccio Carbone e, soprattutto, Matteo. L’uomo sotto il trucco. E oltre lo pseudonimo. “La sua anima rivive attraverso la passione e l'arte, capace di lasciare un segno indelebile nelle persone”, ha evidenziato Francesca, secondo cui il festival sarà un’occasione per coinvolgere soprattutto agli adolescenti. “L’arte circense ti induce a conoscere l'altro, ma soprattutto a fidarti di lui”, ha concluso. Dello stesso parere anche l’assessora alle politiche sociali Marina Bargnesi, che ha definito l’iniziativa “una festa d’arte e di allegria per creare aggregazione tra i giovani”.
Una rassegna dai risvolti sociali, dunque, ma anche personali. E non solo per Francesca. Il programma prevede esibizioni di tantissimi artisti, anche internazionali, molti dei quali hanno già vinto dei premi. Ma ci saranno soprattutto gli amici di Pagliaccio Carbone. Tra loro anche Massimiliano Isgrò, l’informale direttore artistico di questo festival sui generis. Insieme a Matteo, a Senigallia, ha fondato il Cirkolistico, gruppo dedito all’animazione itinerante. Isgrò ha espresso al meglio il senso dell’iniziativa. “In questo periodo c'è bisogno di ridere, di staccare da ciò che accade”, ha detto. A farci sbellicare ci proveranno anche artisti locali, come la Compagnia pouet - composta da fanesi e francesi e specialista del teatro di figura – e i Circondati, un duo di Senigallia. Dalla Romania verrà Daniel Romila, dalla Francia Jean Meningaut. Il primo è stato un grande amico di Pagliaccio Carbone, il secondo nientemeno che il suo maestro. Entrambi riceveranno un riconoscimento speciale. A unirli non è soltanto il ricordo del clown senigalliese, ma – soprattutto - il fatto di essere dei sognatori. Proprio come Matteo. Anzi, Pagliaccio Carbone.

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