Servizi sociali e Caritas Diocesana, uniti per aiutare i più deboli grazie al Protocollo delle Buone Prassi

Si avvia così un vero e proprio lavoro di squadra che collega pubblico e privato, per aiutare i nuovi poveri e non solo. La parola d’ordine è “sinergia”, e come spesso accade in questi casi tutto comincia dalla conoscenza. Da una più efficace gestione delle informazioni. Ed ecco la prima novità del protocollo: la scheda dati condivisa, per consentire ai professionisti dei servizi sociali e a quelli della Caritas Diocesana di avere sempre a portata di mano le informazioni delle persone che stanno chiedendo aiuto.
L’intento - quello reale - è restituire al cittadino in difficoltà la sua autonomia, in primis quella economica. Per questo la strada maestra scelta da Comune e Caritas non è di certo quella di limitarsi a regalare denaro ai bisognosi. Sarebbe un gesto fine a se stesso. L’aiuto passa attraverso l’attuazione di un percorso di rinascita umana e sociale, verso cui le persone in difficoltà devono essere accompagnate fino a quando non sono in grado di uscire con le loro forze dalla situazione di disagio in cui si trovano.

Questo è un articolo pubblicato il 07-06-2018 alle 09:00 sul giornale del 08 giugno 2018 - 247 letture
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