Cambio di nome e accorpamento con il Carnevale: Fano dei Cesari, ecco come potrebbe diventare

2' di lettura Fano 23/04/2018 - Soldi sì, soldi no. Ma soprattutto tante proposte che, diventando realtà, la stravolgerebbero e non di poco. Mentre si litiga su come finanziarla, la Fano dei Cesari resta protagonista del dibattito – politico e non solo – degli ultimi giorni. C’è chi la vorrebbe intitolare alla Dea della Fortuna cambiandole il nome, e chi invece vorrebbe farne una cosa sola con il Carnevale. Nel mezzo una città in attesa, divisa tra chi vorrebbe rivivere ogni anno la settimana della romanità e chi, invece, ne farebbe volentieri a meno.

A volerle cambiare nome è Sinistra Unita. La consigliera Carla Luzi ha infatti rimarcato come la storia di quel periodo non fosse fatta soltanto di battaglie e di grandi condottieri. L’idea è quella di riportare la donna al centro della festa, a partire dallo stesso modo in cui da sempre viene chiamata: da “Fano dei Cesari” a “Fano della Dea della Fortuna”.

Restano invece in stand-by i grillini, che per ora non si esprimono sulla proposta del sindaco Massimo Seri di firmare un documento unitario per far sì che la manifestazione torni a caratterizzare l’estate fanese. Il punto centrale è l’intenzione di farne un appuntamento fisso per almeno tre anni, come chiesto da chi dovrebbe gestire e soprattutto finanziare l’evento. L’ordine del giorno del primo cittadino non è ancora stato scritto: il Movimento 5 Stelle non si esporrà prima di averlo letto. Nel frattempo, però, sembra avere le idee chiare, tanto che ha subito lanciato una proposta: inserire la settimana romana all’interno del programma carnevalesco.

Idee, parole e possibili scenari futuri. Al momento, però, il nodo restano i finanziamenti, oltre al fatto che il tempo stringe. Si rischia di organizzare la cosa con il fiato troppo corto, mentre in tanti si aspettano una grande festa proprio com’era anni fa. La Fano dei Cesari è infatti prevista per la seconda settimana di luglio, dall’8 al 15. Le intenzioni ci sono, i dubbi pure.