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Addio a Gabriele Ghiandoni, il politico-ingegnere innamorato dell’arte. Martedì 17 aprile i funerali

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Non solo un politico e un ingegnere. Gabriele Ghiandoni è stato un poeta e un romanziere, ma anche un saggista, un critico d’arte e, prima di tutto, un grande protagonista della vita fanese, culturale e non solo. Se n’è andato lo scorso venerdì, all’età di 84 anni. Tanti i messaggi di cordoglio che arrivano da più parti. Ma se la sua scomparsa lascia un vuoto, di certo sarà pieno il cimitero dell’Ulivo quando, martedì 17 aprile alle ore 15:30, gli verrà dato l’ultimo saluto attraverso una cerimonia laica.

Ghiandoni era apprezzato da tanti. Fano deve parecchio alla sua intelligenza e lungimiranza, e di certo non si può relegare il suo contributo al mero ambito politico. Deus ex-machina della cultura durante le due amministrazioni Carnaroli, manifestazioni di spessore internazionale come “Il Violino e la Selce” e il “Festival Barocco” sono indissolubilmente legate al suo nome, come ricorda anche Sinistra Unita nel suo messaggio di cordoglio (CLICCA QUI PER LEGGERLO). Parole di elogio anche dal sindaco di Fano Massimo Seri (QUI IL MESSAGGIO DEL PRIMO CITTADINO).

Classe 1934, è stato uno dei fondatori dell’Università dei Saperi, l’associazione culturale che è stata intitolata allo scrittore fanese Giulio Grimaldi proprio per volere di Ghiandoni. In qualità di socio della Fondazione Carifano, ha contribuito all’apertura della stessa verso l’arte antica e contemporanea. Il suo stretto rapporto con tutto ciò che è creatività trova espressione nella sua attività di poeta e romanziere. Ghiandoni è stato la prova vivente di quanto un uomo dedito ai numeri – ha insegnato matematica all’università di Urbino – possa amare anche e soprattutto le lettere e la fantasia. Non a caso è stato fondatore e direttore, insieme a Ercole Bellucci e al poeta Marco Ferri, dell’almanacco di letteratura “Cartolaria”, pubblicato tra il 1988 e il 1998.

Chi lo conosceva da vicino, oggi lo ricorda come un uomo ironico e pungente, pieno di sarcasmo e di amore per la sua città. Era un uomo capace di lottare. Le sue battaglie avevano nel cuore l’arte e la cultura, di cui si è fatto spesso promotore. Perché Ghiandoni non è stato soltanto un critico, ma anche la mente dietro attività, manifestazioni ed eventi di alto profilo. La vita fanese – intellettuale e non solo – gli deve davvero tanto.