comunicato stampa
Il Guitto si congeda dal Politeama con oltre 1.500 spettatori

Il Guitto fa di nuovo centro e per il 40° anniversario dalla fondazione conquista il pubblico del Politeama con “Gin a balâ! In pista da 40 anni”, commedia inserita nel programma della rassegna Cianfrusaglia 2018 e modo scelto dalla compagnia di Rosciano per festeggiare insieme al pubblico i 40 anni di onorata carriera.
Un finale col botto quello della compagnia roscianese che nonostante un piccolo cambio di programma al calendario dovuto ad un infortunio capitato ad uno degli attori, ha portato a termine la sua ultima fatica alla quale hanno collaborato 25 persone tra attori storici ed emergenti, un cast che è risultato essere poi il valore aggiunto dell’edizione 2018 dove a farla da padrone, come si evince dal titolo, è stata la musica con il palco del teatro fanese trasformato in una discoteca dove in chiave musicale e in verve comica, sono state rappresentate quattro commedie di William Shakespeare, ognuna riconducibile ai decenni che hanno caratterizzato la storia del Guitto: anni ‘70 Molto rumore per nulla; anni ‘80 Sogno di una notte di mezza estate; anni ‘90 Romeo e Giulietta (a lieto fine); anni 2000 Le allegre comari di Windsor.
Prima del gran finale, parentesi romagnola per il Guitto che sabato 24 marzo ha preso parte alla rassegna dialettale “Tra Marche e Romagna” in programma a Saludecio.
“L’anno del nostro quarantennale non poteva iniziare in modo migliore – afferma Stefano Guidi che assieme alla regista Alice Guidi ha riadattato i quattro quadri -. Nonostante il piccolo imprevisto iniziale siamo riusciti a far ridere il pubblico e questo ci rende ogni anno orgogliosi”.
Con l’ultima rappresentazione de Il Guitto si chiude la 14esima edizione di Cianfrusaglia, rassegna in vernacolo che, come accennato da Guidi, nonostante le difficoltà (anche il Gaf ha cambiato le date in corsa a causa della neve) anche quest’anno è risultata essere apprezzata dai fanesi che ogni anno in questa rassegna riscoprono il piacere di riassaporare il dialetto, lingua che evoca ricordi e tradizioni e che non passerà mai di moda.

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