Ceramica decima musa. Nelle librerie il libro di Giuseppe Papagni

4' di lettura Fano 12/12/2017 - Ceramica decima musa, il libro del fanese Giuseppe Papagni da poco nelle librerie è un contributo specialistico alle conoscenze della maiolica rinascimentale metaurense. Lo studio mostra i rapporti tra espressioni musicali, poesie e simboli raffigurati su quanto resta del patrimonio ceramico dell’epoca.

Oggetti umili di nascita fatti di terra impastata con acqua che grazie alle escogitazioni inventive degli artisti, col fuoco i colori la invetriatura, diventavano bellissimi da usare e da vedere. Prodotti spesso arricchiti dalla cultura figurativa del tempo, quella “letterata”cara ai poteri che avevano a cuore la bellezza delle cose e delle città come nessuno mai più avrebbe fatto così estesamente nei secoli successivi. L’autore del libro è persona attraversata nel corso della vita dall’interesse per l’argomento sul quale ha già pubblicato in passato. Giuseppe Papagni è stato insegnante di lunga esperienza nell’educazione al bello dei ragazzi ed è artista produttore di opere contemporanee, mentre il libro stampato da Digital Team di Fano, esce bello delle numerose, indispensabili immagini.

Quel che si intuisce oltre il cammino di ricerca è la spinta alla riflessione, seppur indiretta rivolta ai giovani ed a chi amministra paesi e città del nostro territorio, affinché si realizzi ogni possibilità educativa suscitata dalla bellezza. Esempio ne è, fra gli argomenti del libro, quello delle conosciute “coppe amatorie”. Un costume che ricorda la umanistica cortesia d’amore, sviluppatosi a Casteldurante (poi Urbania) durante il rinascimento. Il giovane innamorato chiedeva aiuto al ceramista, che gli raffigurasse su un piatto il viso dell’amata decorato di cartiglio a nastro col nome della giovane e l’aggettivo “bella”. Poi quel ragazzo si sarebbe recato col ritratto in mano e negli occhi il più dolce sorriso alla casa di lei per chiederla in sposa. Angela, Porzia, Maria … Tutte belle per i rispettivi amorosi … Eccolo dunque l’amore fatto d’ arte al tempo delle belle che ancor oggi ci emoziona … Un uso gentile, diverso dal nostro ed ancor più nel confronto con l’attuale selfie amatorio messo in rete … Tuttavia questa è solamente una delle riflessioni che può suscitare la bellezza di un particolare settore, mentre l’intero patrimonio artistico prima di ogni valore economico, o di ricaduta sul turismo è un suggerimento formativo de- brutalizzante.

Quel che si rivela ad uno sguardo più attento nei musei, collezioni e dimore, sta coinvolgendo gli amministratori, accorti ormai del fattore di crescita della sensibilità umana che l’arte, ovunque presente, favorisce, visto che oggi si organizzano reti culturali su intere vallate come quella metaurense del progetto del Museo Virtuale della via Flaminia. La bellezza è democratica e tutti possono avvantaggiarsene come di un servizio sociale e questo libro che tratta anche di ceramica musicale, coincide persino con la recente promozione Unesco di Pesaro Città della Musica. L’autore, che vive a Fano, nel testo fa rifermento anche alle piastrelle dei Piattelletti, finite tutte in musei lontani, mostrando quelle incredibili, culturalmente intriganti simbologie in esse contenute. E con l’attenzione a quel capitolo artistico, perdita assoluta e scempio del tempo passato, indirettamente deplora l’ignoranza ed il disinteresse fanese per tutela e conservazione.

Diversamente da quell’episodio occorre ricordare, attorno agli anni duemila, l’eccellente restauro di Mura Augustee, Bastione Sangallo, Fortezza Malatestiana ed in questi ultimissimi anni con il sindaco Massimo Seri, si è concretizzata la valorizzazione di importanti luoghi che un tempo si fingeva di non vedere; la ripulitura della Corte Malatestiana, la funzionalità della Rocca Malatestiana e del Bastione Sangallo. Grazie al progetto Padalino, agli iniziati restauri della scuola elementare Filippo Corridoni, ed alle riqualificazioni scenografiche del centro, fatte e da fare, si vede che la bellezza cittadina sta a cuore a chi amministra. Infine, se è vero che questo volume di Giuseppe Papagni è un inno all’arte locale, come scrive il Presidente della BCC di Fano, Romualdo Rondina nella presentazione al volume, è auspicabile che lo stesso venga offerto come augurio di lavoro ai signori componenti del Consiglio Comunale.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-12-2017 alle 18:03 sul giornale del 14 dicembre 2017 - 795 letture

In questo articolo si parla di cultura, paolo venturelli

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