Venturelli: ''Non è onore a Filippo, un parcheggio''

3' di lettura Fano 20/08/2017 - Gli scavatori, dunque … e buche; i mucchi dei crostoni di asfalto, dei calcestruzzi e tubi e rottami e buche ancora, per metter fuori serbatoi mica piccoli; forse sette concessi per i grandi affari altrui una sessantina d’anni fa da chi amministrava sciaguratamente Fano, per gonfiare le tasche alla società delle benzine …

E pochi invece quelli per la comunità, ricevuti e spesi così male per fare un’opera inutile e dannosa che peggio non si poteva: i bagni caldi “per non morire con la susta addosso” sotto la piazzetta davanti all’ingresso del Consiglio Comunale. Bagni inutili che una volta finiti non vennero usati e chiusi come ancora si vede. Ma scavi amari e dolorosi comunque questi di oggi e nonostante, benvenuti come un intervento salvavita nell’area di rispetto propria “della scuola più bella di Fano e d’Italia.

“Architettura di fama e di gran firma per estrarre, fosse possibile assieme alle cisterne, anche l’ignoranza dell’anima fanese e sanare – come una psicoanalisi - la relazione malata che gli amministratori hanno intrattenuto sino a ieri l’altro con il patrimonio storico artistico cittadino. Ma adesso che il sindaco Massimo Seri annuncia di voler candidare Fano a Capitale Italiana della Cultura, dimostrando sia che ci vuole coraggio ad avere coraggio, sia che un progetto, un’idea di città, lui ce l’ha ed anche ottima, come pensare di non voler ripristinare il giardino derenziano? Non si può continuare a sgovernare la città seguendo gli interessi di categoria piuttosto di quelli complessivi.

Non si può continuare con la città dell’ignoranza, quando l’unico favore da fare è quello verso la martoriata scuola dai dieci danni, che votare non può. Occorre restituire identità al luogo e l’onore della bellezza a Filippo. La farmacia di via Cavour e tutti coloro che lavorano su quella strada non potranno che guadagnarci anche economicamente da una rivalorizzazione culturale ed artistica del complesso Corridoni del quale il ripristino del giardino originario è solo una parte. Specie se nella via venisse aperto un centro culturale permanente per la conoscenza del Razionalismo fanese organizzandovi anche il giro turistico delle molte costruzioni locali che hanno come capofila la scuola di Mario De Renzi!

La città non può perdere questi valori solo per l’interesse contingente, perché se ben governati i monumenti porteranno anche gli utili del turismo culturale ... Inoltre c’è da parlar chiaro sulla tutela che l’Art. 9 dello Statuto Comunale esercita verso l’arte cittadina. Un vero obbligo morale leggibile anche su Internet, chiaro per tutti.

C’è poi da rilevare che la stessa sciagurata delibera di giunta n°55 del 4/4/1956; la famigerata vergogna che concesse di affittare una parte di arte del complesso e distruggere il giardino derenziano allora esistente, alla lettera g) dichiara: “alla scadenza della concessione, la società (Agip) avrà l’obbligo di rimettere in pristino, a sue cure e spese, l’area medesima”. Cosa che sta facendo. E allora come giustificare certe prese di posizione assurde a favore di un altro parcheggio, quando attorno i parcheggi non mancano? Inoltre, l’area la si vorrebbe rimessa in pristino solo sotto la terra, mentre sopra, no?








Questo è un articolo pubblicato il 20-08-2017 alle 17:17 sul giornale del 21 agosto 2017 - 2814 letture

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