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comunicato stampa
Inaugurato il blocco operatorio e il Polo endoscopico

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E' stato inaugurato, finalmente, il blocco operatorio del Santa Croce. Se al Direttore Maria Capalbo va dato atto di aver concluso un più che decennale percorso, va ricordato però che per numerosissimi anni quel blocco, in buona parte finanziato dallo Stato Italiano, era stato abbandonato e scandalosamente utilizzato come deposito.

Qualcuno potrà osservare: “L'importante è che oggi entri in funzione”. Giusta osservazione, se fatta a rigor di logica dai non addetti ai lavori. Ma a chi segue più attentamente lo sviluppo dell’intera storia, viene spontanea un’altra domanda: perché adesso? Perché ripristinare oggi le sale operatorie quando l’attività chirurgica a Fano non c’è quasi più, né ci sono barlumi di speranza per il Santa Croce di poter recuperare il reparto di Chirurgia? E ancora ci chiediamo: quale prezzo ha pagato il nostro ospedale a causa di tutti questi anni persi?

Anni nei quali l’ospedale Santa Croce ( ..sarebbe più corretto dire l’”ex Ospedale di Fano”..) si è svuotato di reparti, di personale e di pazienti, lentamente ma incessantemente, con una tattica scientificamente studiata per non dare nell’occhio, ma che oggi si esprime in modo chiaro in tutta la drammaticità dei suoi effetti. Reparti, pazienti e personale che spariscono dal Santa Croce di Fano e ricompaiono al San Salvatore di Pesaro, a riempire quella che doveva essere la struttura di punta dell’Azienda Marche Nord, ma che dopo anni dalla sua costituzione stenta ancora a decollare nella fiducia da parte dei cittadini, soprattutto in quelli di Pesaro.

Va ricordato a chiare lettere che se oggi si apre finalmente un blocco operatorio è anche grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, cioè dei cittadini fanesi. Ma mentre ufficialmente, con il solito spirito di autocelebrazione, si esalta l’inaugurazione di una struttura pubblica, contemporaneamente e incoerentemente si studia a tavolino come realizzare sul nostro territorio "la madre di tutte le convenzioni" con la sanità privata. Forse l'imminente futuro svelerà i motivi di tutte le inefficienze e di tutti i ritardi che il Santa Croce ha subito nel corso degli anni, con una ricaduta drammatica sulla pelle di tanti cittadini. A quel punto responsabilità, connivenze e incapacità non potranno rimanere impunite.