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'Vitruvio l’invisibile' di Paolo Venturelli

5' di lettura Fano 03/02/2017 - “Chi governa deve avere a cuore massimamente la bellezza della città, onde essa sia onorevolmente dotata et guernita per cagione di diletto et allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità, et accrescimento della città et dei cittadini”.

Certamente è sempre stato difficile, come oggi lo è, organizzare la bellezza delle città, dell’arte e del territorio, se sin dal medioevo presero consistenza delle norme, nelle autonomie dei primi statuti comunali come quella sopra virgolettata, tratta dal famoso Costituto di Siena del 1309. Costituto che predicava il dovere di offrire Bellezza per produrre persino stati d’animo piacevoli oltre alle utilità per tutti. Insomma a Siena si offriva il servizio sociale della bellezza, riconoscendole anche una funzione attiva per la salute, capace di rendere la “mens lieta” come era precetto preventivo del male da parte della medicina salernitana del tempo. Una norma che è una profonda dichiarazione di civiltà, di cultura per la collettività e per la persona e che una volta diffusasi nella pratica di tante città, indirizzò il nostro paese a fare arte, città e paesaggio, meravigliosamente come nessuno faceva al mondo. Nacque da quelle buone abitudini, proseguite per secoli, “Il bel Paese” e quel che di tanta bellezza ancora sopravvive …

E l’amministrazione attuale fanese che agisce per riportare la bellezza dove era in varie zone del centro, fa una cosa di valore che nessuno aveva mai fatto prima nella storia di Fano moderna e che anche le opposizioni dovrebbero appoggiare per il bene comune. Gli interventi previsti e iniziati, se condotti nel rispetto della cultura degli antichi attori della nostra bellezza e della storia urbana, possono attenuare per quel che possibile l’effetto dei tristissimi piani regolatori passati, per mezzo dei quali l’ignoranza e l’interesse del metro quadro che governavano Fano, produssero gli assurdi palazzi “moderni”del dopoguerra nel centro antico e lo scempio urbanistico degli orti sotto le mura che più si guardano tanto più dispiacciono.

Dunque, stupisce non poco la disputa sulla pedonalizzazione della maggiore via della Addizione Malatestiana e vien da credere che se chi governa avesse avuto la malizia di proporre più auto in via Cavour, l’opposizione, per la stessa via, avrebbe invocato la città a misura d’uomo! Siamo o no, la città del Carnevale? Ma se quella pedonalizzazione, nonostante la trattativa di partecipazione venisse rifiutata, perché non deviare la relativa spesa a favore della riqualificazione e pedonalizzazione anche di piazza degli Avveduti? E visto che il pavimento asfaltato della piazza dovrebbe scomparire, non si potrebbe prendere in considerazione di farlo “disegnato” in modo che compaia molto in grande una delle raffigurazioni della Basilica di Vitruvio? Credo che lo stesso Centro Studi Vitruviani non dovrebbe avere difficoltà a scegliere tra le più di 40 interpretazioni dei trattatisti quella giusta da trasferire per l’ingrandimento …

Come credo che la realizzazione dovrebbe essere in commesso di pietre e marmo; bianco e nero come si vede negli antichi trattati stampati a mano … Commesso realizzato con materiali di spessore per resistere nel tempo; e per rendere esempio chiaro di commesso o tarsia, basta pensare alla stella centrale di piazza XX settembre. Un’opera tutta nuova, dunque, da precisare con coloro che tali pavimenti fanno, come avvenuto con quello splendido di Piazza Garibaldi a Senigallia sul quale ho riferito su questo portale. Sul nuovo calpestio anche le parole di Vitruvio, primo genius loci; e quale Genius! tratte dal quinto libro del trattato più famoso del mondo da duemila anni, dove il nostro autore descrive la sua unica Basilica; quella di Fano! Certamente costruita a suo tempo, vista la attendibilità totale della fonte che vale più di una firma.

E se pur i resti ormai non sono più esistenti, o non ancora rintracciati, la Basilica è esistente comunque nella memoria culturale internazionale sin dalla fine del 1400, come riferimento ideale per molti grandi architetti e trattatisti. E nel caso di piazza Avveduti, alla bella realtà della facciata di palazzo Martinozzi costruita mediante consapevoli proporzioni rinascimentali, si accosterebbero per analogia con la figura della basilica, quegli stessi concetti costruttivi della bella, anzi divina proporzione classica diffusi da Vitruvio. Bello più bello, dunque, uguale bellissimo! …

Un “ bellissimo” che i cittadini e i forestieri meritano perché è noto da sempre, ancor prima del medioevo, ed ormai provato dalle neuroscienze che la bellezza fa bene al vivere. E quanto invece faccia bene nella pratica spontanea ce lo dice il fare comune: se offriamo qualcosa a coloro che amiamo, la cerchiamo “bella” e che possa star bene, arricchendo il destinatario… E poiché il futuro ha il cuore antico anche per Fano, potendo rendere bellissima quella piazza per le generazioni che verranno, da parte di quei “boni homines” cittadini di cui tutti ci fidiamo, quel pavimento sarà anche motivo di grande onore per i medesimi.

La raffigurazione auspicabile arricchirebbe anche il progetto di eccezionale valore culturale Flaminia Nextone voluto da più parti politiche e menti, attivato dall’attuale assessore alla cultura, partecipato dai comuni interessati, che certamente produrrà frutti anche al turismo, per ogni anno a venire. Ma esibire in piazza in modo nuovo quel che non sempre si tiene a mente, ovvero il più antico ed autentico simbolo della nobiltà cittadina, significa cultura per tutti “signorilità spirituale popolare” per la piena democrazia. Vitruvio e la sua Basilica non saranno più invisibili una volta messi fuori dai libri, fuori dalla cultura specialistica, ma stimolo a chi passa e per i turisti … E l’attrazione sarà notevole perchè una cosa che vale di suo da secoli, non mente mai e ad investirci denaro per evidenziarla non si commette errore.

C’è da credere che il disegno in pietra di una immagine della Basilica, produrrà approvazione anche per gli esercenti dell’area in quanto la proposta di una immagine vitruviana ingrandita in piazza, sarà accolta “ per diletto et allegrezza”, a compenso delle difficoltà della spesa.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-02-2017 alle 12:36 sul giornale del 04 febbraio 2017 - 5107 letture

In questo articolo si parla di arte, cultura, attualità, fano, paolo venturelli

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