comunicato stampa
Memorie di Lorenzo Bettini: presentazione del libro a San Lorenzo in Campo

Alla presenza di rappresentanti del consiglio regionale delle Marche, della Provincia di Pesaro Urbino, dei comuni di Pergola, Sassoferrato e Venezia e del mondo della cultura e della scuola, ne parleranno col curatore: Marisa Baldelli, storica di Pergola; Davide Dellonti, sindaco di San Lorenzo in Campo; Renzo Franciolini, storico di Sassoferrato; Ornella Limoncelli, professoressa; Angelo Verdini, dirigente scolastico; Virginio Villani, storico.
È stato da poco stampato il “Quaderno” numero 200 del Consiglio regionale delle Marche, un periodico monografico che esce, quasi sempre senza clamore, da 21 anni. È un volume di oltre 500 pagine che ha per titolo Una vita per la scuola, Memorie 1855 – 1917 e contiene l’interessante autobiografia di Lorenzo Bettini, un maestro marchigiano nato a San Lorenzo in Campo nel 1855 e morto a Venezia nel 1917, direttore generale delle scuole della città, dopo essere stato maestro a Sassoferrato e ispettore scolastico a Chieti, Reggio Emilia e Siena.
Questo “Quaderno” merita di essere segnalato ad un pubblico più ampio e variegato del consueto per molte ragioni. Anzitutto per conoscere un protagonista della scuola dell’Italia post-risorgimentale che in queste Memorie riporta alla luce ed illustra, con una scrittura sempre estremamente godibile, non solo il suo mondo professionale ma anche la società e la realtà che lo esprimevano, con i loro protagonisti e le loro contraddizioni, spesso collocate negli angoli più sperduti e inaccessibili di una nazione da poco unificata e ancora toccata dal progresso solo nella aree più sviluppate ed urbane; poi perché il volume è uscito dopo una attenta e scrupolosa curatela, iniziata con la trascrizione del corposo manoscritto, proseguita con la organizzazione e la stesura di un ampio apparato di note – indispensabili per circoscrivere l’universo culturale dell’autore: le sue letture, le sue predilezioni e suoi riferimenti – e terminata, canonicamente, con gli indici dei nomi e delle località citate e con un regesto dei numerosissimi rimandi bibliografici dovuti sia all’Autore che al curatore; infine perché in queste pagine c’è il racconto di una vita esemplarmente spesa nello sforzo e nell’impegno – etico, ancor prima che culturale – di formare i nuovi italiani che merita di essere conosciuto non solo da chi opera nel mondo della scuola e della formazione, o dagli storici delle località nelle quali l’Autore ha vissuto ed ha lavorato, o dagli studiosi del pensiero e della scrittura autobiografica, di cui costituisce un esempio assolutamente notevole, ma soprattutto da coloro che vorranno scoprirvi la storia e la geografia di un’Italia minore che il volgere del secolo prima, la guerra mondiale poi, hanno cancellato per sempre.

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