comunicato stampa
Enzo Bonetti: un libro per celebrare il centenario della nascita

Enzo Bonetti è nato a Fano nel 1916 ed è morto a Pesaro nel 1987. Ha studiato pittura alla Scuola d’Arte Adolfo Apolloni di Fano, e ha cominciato la carriera come allievo e collaboratore del professor Emilio Lazzaro nel restaurare ed eseguire affreschi e tele in edifici sacri: un esercizio pittorico basilare per affinare la tecnica e consolidare le sue innate capacità compositive. Durante il servizio militare, dal marzo 1938 al marzo 1939, ha eseguito le pitture murali nel chiostro di San Giovanni. Richiamato alle armi sempre al Reparto Distrettuale di Pesaro nel maggio 1940 e nell’aprile 1941 in territorio dichiarato in stato di guerra, rimane in servizio nella Fanteria Divisionale fino al dicembre 1943, e continua a dipingere le scene di guerre e di vittorie romane nel piano superiore del distretto. Tutto questo lavoro non è stato mai citato nelle schede e negli articoli a lui dedicati, ed è rimasto finora totalmente sconosciuto. Negli anni 1940-41 Bonetti ha anche restaurato (assieme ad Ateno Spezi e Giuseppe Imperatori) le decorazioni settecentesche nella cappella del Crocefisso della chiesa di San Pasquale Baylon a Poggio (frazione di San Giorgio di Pesaro). Nel dopoguerra ha restaurato i quattro Evangelisti nella chiesa di San Paterniano a Fano e gli affreschi della chiesa di Santa Maria della Misericordia a Cartoceto. Nel luglio 1946 è stato tra i fondatori della fanese “Accolta dei Quindici”, assieme a quattordici pittori tra i quali Giusto e Nino Cespi, Emilio Antonioni, Donatello Stefanucci, Luigi De Virgilio e Tito Bilancioni. La sua produzione pittorica, che conta numerosi intensi ritratti fino dai primi anni, è caratterizzata da una serie ricchissima di chierichetti, di monaci e frati raffigurati in chiave bonariamente ironica, che l’hanno reso famoso. Spesso alle pareti degli interni raffigurati Bonetti appende grandi dipinti che si aggiungono al tema: veri quadri nel quadro, spesso di modelli riconoscibili, di vario formato. Sono citazioni piacevoli e importanti perché rivelano una vasta conoscenza dell’arte del passato, e insieme una straordinaria bravura e velocità di esecuzione. Altri temi prediletti sono stati i pescatori, le bagnanti, i personaggi di tutti i giorni, le nature morte, i paesaggi, i fiori, sempre alternati ai ritratti. Appaiono evidenti i suoi interessi verso la pittura del genovese Alessandro Magnasco (1667-1749), e di veneziani del ’700 come Giambattista Piazzetta, Sebastiano Ricci, Giambattista Tiepolo. Ha diviso la sua vita tra Pesaro (dove ha abitato prima in via Fazi e poi fino alla fine in via Passeri) e Fano, di cui ha dipinto scorci caratteristici, e dove ha collaborato alla progettazione dei Carri del Carnevale nel 1955, 1957 e 1965. La sua vita è stata riservata e schiva, improntata a bonarietà e a grande senso di modestia. Ha partecipato costantemente a mostre collettive nella provincia di Pesaro e Urbino, e a personali anche a Bologna, Rimini, Avezzano, Ferrara, Milano.

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