comunicato stampa
L'Accademia dei Tenebrosi presenta 'I cammini di Asdrubale'

Dopo i Cammini Francescani che hanno avuto grande partecipazione, abbiamo ritenuto doveroso farne uno dedicato ad Asdrubale; il quale non è certamente un santo come San Francesco e nemmeno un brigante come Mason dla Blona né un uomo di cultura come Carisio Ciavarini né un primo ministro come Winston Churchill né un poeta come Mario Luzi.
Asdrubale Barca è un condottiero Cartaginese che durante la seconda Guerra Punica, nel 207 a.c., con un esercito di mercenari Ispani, Liguri e Galli scende dalla Spagna, attraversa le Alpi e si dirige verso la Puglia per raggiungere il fratello Annibale dopo che questi aveva sconfitto i Romani al Ticino, al Trebbia, al Trasimeno e a Canne. Il piano dei Barca era quello di unire i due eserciti per poi marciare contro Roma; passato il Metauro, Asdrubale si accampa a Senigallia.
Qui il fatto storico diventa un vero giallo: i messaggeri che avrebbero dovuto avvisare Annibale dell’arrivo del fratello non consegnano il messaggio; perché? Vengono catturati? O si tratta di un caso di spionaggio?
Comunque i Romani vengono a conoscenza della presenza di Asdrubale in suolo Italico. Il console Livio Salinatore si posiziona anche lui nei pressi di Senigallia con il suo esercito.
Asdrubale si prepara a dar battaglia ma, quando si accorge che il console Nerone, venuto dalla Puglia, ha raggiunto il Salinatore, decide di evitare lo scontro e ritirarsi in territorio amico.
Ma qui un altro giallo lo attende: le guide locali, che dovevano indicare l’esatto punto del guado, spariscono; perché? Si vendono al nemico? Asdrubale risale il Metauro in sponda destra, evita le paludi e raggiunge la piana di San Liberio alla ricerca di un possibile guado, qui le ripe alte del fiume, del suo tributario Scaricalasino e le colline prospicienti diventano ostacoli.
Asdrubale senza poter fortificare il campo per il sopraggiungere dei Romani è costretto a schierare il suo esercito per opporsi al nemico. Lo scontro frontale inizia a favore del Cartaginese che con i suoi elefanti fa arretrare l’esercito romano. Nel contempo il console Nerone, non riuscendo a raggiungere i Galli, decide di passare dietro lo schieramento ed attaccare il nemico sul fianco e sul retro; la manovra terrorizza gli elefanti che imbizzarriti creano morte tra i Cartaginesi, a tal punto i conducenti sono costretti ad ucciderli.
L’esito della battaglia si capovolge a favore dei Romani e qui ancora un giallo: i Galli non oppongono resistenza, perché? È stata colpa del Bianchello del Metauro? Oppure deliberatamente decidono di non aiutare Asdrubale per motivi sindacali?
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Associazione Culturale “I CANTORI del METAURO”
Club “Gli AMICI di ASDRUBALE”
Asdrubale, vista la situazione disperata, si getta nella mischia cercando la morte: viene ucciso, decapitato e la sua testa lanciata nel campo del fratello. Altro giallo:Chi ha ucciso Asdrubale? È stato vittima del fuoco amico? E chi lo ha decapitato?
Annibale si rende conto della disfatta del fratello, sul Metauro, rinuncia ad attaccare Roma. Ritornerà a Cartagine dove verrà sconfitto a Zama dai Romani di Scipione l’Africano.
Una cosa è certa, se l’acqua ed il Bianchello del Metauro non avessero fermato il Cartaginese Asdrubale, la civiltà Romana non si sarebbe sviluppata e noi con ogni probabilità saremmo stati costretti a fare i “vu cumprà”.
Sempre in riferimento alla Battaglia del Metauro, impronteremo un Processo Storico per scoprire gli eventuali colpevoli dei misteri che hanno determinato la sconfitta di Asdrubale; inoltre ci adopereremo per posizionare, lungo il cammino di Asdrubale, dei cartelli con la rappresentazione e la descrizione del fatto storico; partendo dalla sponda sinistra del Cesano fino alla riva destra del Metauro nella piana di San Liberio.
Il cammino sarà riproposto anche il prossimo anno.
Chi vorrà approfondire, può far riferimento a due libri curati dal Club Amici di Asdrubale:
1)Montemaggiore al Metauro il poggio dei Cartaginesi, luci ed ombre nella valle tra Asdrubale e Churchill di Gianpaolo Baldelli e Mirco Giulietti.
2)La Battaglia del Metauro (207 a.c.), testi, tesi, ipotesi, di Gianpaolo Baldelli, Enrico Paci, Luciano Tomassini.

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