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comunicato stampa
Tutela Made in Italy: il Mise risponde a Ricciatti (Sel)

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Ministero dello Sviluppo Economico
Nel periodo 2008-2013 i sequestri effettuati in Italia di prodotti contraffatti ammontano a circa 335 milioni, per un valore stimato di quasi 3,8 miliardi di euro. Il dato è stato fornito dal ministero dello Sviluppo economico questa mattina, in risposta ad una interrogazione parlamentare dell’on. Lara Ricciatti di Sel, volta ad ottenere chiarimenti sulle attività del Governo a tutela del Made in Italy e per contrastare la contraffazione dei prodotti.

L’interrogazione, presentata lo scorso febbraio, prendeva le mosse da una importante operazione del Guardia di finanza di Macerata, contro la contraffazione di matrice cinese.

“Presso il Ministero è stato costituito il CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione), che riunisce tutti gli operatori del sistema anticontraffazione. Il Consiglio ha predisposto un piano nazionale e indicato gli indirizzi per orientare e migliorare anche l’azione delle Amministrazioni”, è stata la risposta del Mise, che ha elencato una serie di attività messe in campo dal Governo.

Tra queste, la riunione dei Consigli Nazionali Anticontraffazione, tenutasi a Roma lo scorso 25 novembre, nel corso della quale i rappresentanti dei Governi di Algeria, Bulgaria, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia e Spagna hanno firmato un nuovo documento d’intesa, la “Carta di Roma per il rafforzamento della lotta alla contraffazione”, e la convenzione stipulata nel 2013, con la quale il MISE ha affidato all’ICE la costituzione di quattro desk - a Pechino, Mosca, Istanbul e New York - per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e l’assistenza per gli ostacoli al commercio.

“Iniziative che rappresentano sicuramente un passo avanti su questo fronte - commenta Ricciatti - ma che purtroppo non sono ancora in grado di contrastare efficacemente il fenomeno della contraffazione. Non si riscontrano, ad esempio, iniziative significative ed accordi con Paesi asiatici, tra i più attivi nella contraffazione dei prodotti. Così come il contrasto alla contraffazione viene spesso inteso come lotta agli anelli finali della catena, i rivenditori al dettaglio, mentre si fa maggiore difficoltà nell’individuare i gruppi criminali che - come ha evidenziato lo stesso ministero - sono dotati di una notevole capacità di adattamento alle mutevoli esigenze del mercato”.



Ministero dello Sviluppo Economico