comunicato stampa
Tutela Made in Italy: il Mise risponde a Ricciatti (Sel)

L’interrogazione, presentata lo scorso febbraio, prendeva le mosse da una importante operazione del Guardia di finanza di Macerata, contro la contraffazione di matrice cinese.
“Presso il Ministero è stato costituito il CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione), che riunisce tutti gli operatori del sistema anticontraffazione. Il Consiglio ha predisposto un piano nazionale e indicato gli indirizzi per orientare e migliorare anche l’azione delle Amministrazioni”, è stata la risposta del Mise, che ha elencato una serie di attività messe in campo dal Governo.
Tra queste, la riunione dei Consigli Nazionali Anticontraffazione, tenutasi a Roma lo scorso 25 novembre, nel corso della quale i rappresentanti dei Governi di Algeria, Bulgaria, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Romania, Serbia, Slovenia e Spagna hanno firmato un nuovo documento d’intesa, la “Carta di Roma per il rafforzamento della lotta alla contraffazione”, e la convenzione stipulata nel 2013, con la quale il MISE ha affidato all’ICE la costituzione di quattro desk - a Pechino, Mosca, Istanbul e New York - per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e l’assistenza per gli ostacoli al commercio.
“Iniziative che rappresentano sicuramente un passo avanti su questo fronte - commenta Ricciatti - ma che purtroppo non sono ancora in grado di contrastare efficacemente il fenomeno della contraffazione. Non si riscontrano, ad esempio, iniziative significative ed accordi con Paesi asiatici, tra i più attivi nella contraffazione dei prodotti. Così come il contrasto alla contraffazione viene spesso inteso come lotta agli anelli finali della catena, i rivenditori al dettaglio, mentre si fa maggiore difficoltà nell’individuare i gruppi criminali che - come ha evidenziato lo stesso ministero - sono dotati di una notevole capacità di adattamento alle mutevoli esigenze del mercato”.

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