comunicato stampa
Festa di Carnevale dei Lions: quando il divertimento non è solo fine a se stesso

I Lions Club Pesaro Host e Della Rovere, Fano, Urbino hanno colto l'opportunità della "Festa di Carnevale" che prende le mosse dalle Dionisiache greche o dai Saturnali romani - la cui parola deriva dal latino "carnem levare", vale a dire, dare l'addio al consumo di carne il martedì grasso, giorno della vigilia del periodo di astinenza e digiuno proprio della Quaresima - per accomunarsi e trascorrere qualche gaudente ora insieme nel tipico clima giocoso, fantasioso di maschere, mascherine, parrucche, travestimenti, fischietti, immagini di cuori creati con tubi rossi di gomma e di candidi amanti alla base con tubi bianchi, scherzi, lazzi, balli e, nello stesso tempo, compiere due meritevoli opere altruistiche.
Tutti i partecipanti hanno infatti portato un giocattolo che, nell'apposita stanza della propria famiglia, era magari finito in disparte, il cui relativo monte, comprensivo pure di alcune torte, è stato prelevato dalla Caritas Diocesana. Il laico Matteo Donati, il ben noto responsabile del punto d'ascolto della medesima - in tale circostanza carnevalesca indossava vesti sacerdotali - ha ringraziato di cuore per tali leccornie e per questi balocchi che saranno donati ai bambini di famiglie indigenti, portando così loro un sorriso e momenti di un felice svago.
Il secondo atto edificante, l'allestimento di una lotteria - grazie, in particolare all'impegno profuso dalle signore Lions per il recupero dei tanti premi - il cui ricavato sarà destinato a "Casa Tabanelli, Centro di prima accoglienza per soggetti senza fissa dimora e per attività sociali", ancora, dunque, risorse per questo comune progetto.
Il centinaio di convenuti alla Rotonda Bruscoli, adeguatamente accolti e ben serviti, hanno potuto vivere momenti spensierati, allietati dalla musica, ove le fotografie si sprecavano per immortalare i numerosi mascherati. Straordinario il perfetto travestimento in una fatale vamp del presidente del Club di Fano Fabrizio Tito, così la quasi elettrica fluente chioma di Giovanni Paccapelo che non era il solo esempio di tre generazioni presenti, la famiglia Fabiani al completo con i due figli - i pargoli si sono sbizzarriti a dovere, collaborando pure attivamente nell'annunciare i numeri vincenti della lotteria -, la pista da ballo è sempre stata invasa e senz'altro, specie i canuti fanesi erano i più ammirati per l'eleganza, l'aria aristocratica e l’armonia, con cui solevano destreggiarsi nelle danze con le loro dame.
Vi è stata, infine, una breve parentesi toccante le corde umane. Era presente pure l'ottantenne Antonio Turaccio che si trova attualmente in precarie condizioni fisiche per cui cammina con le stampelle in maniera piuttosto stentata, al quale il presidente Massimo Quaresima ha consegnato, fra gli applausi generali, l’attestato di socio vitalizio, dopo 38 anni di appartenenza attiva alla vita del Club Pesaro Host. Un bell'esempio da seguire per tutti di un socio fedele che ha rivestito, nell'arco degli anni, vari compiti, fra cui quello di presidente, nell' ‘84 – ’85, che tuttora avverte il forte legame con il Sodalizio e desidera, nonostante qualche sacrificio, di essere, quando possibile, presente, come lo è sempre stato in passato di che corriere non 66 senza che vi.
