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comunicato stampa
Pd spaccato, 3 dirigenti scrivono una lettera aperta: 'Non ripetiamo errori del passato'

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giovanni belfiori
Abbiamo davanti una grande opportunità e una grande responsabilità: riunire le forze del centrosinistra e offrire ai fanesi, per le elezioni del 2014, un progetto di governo della città che, prima di tutto, dia risposte concrete ai giovani che cercano una prima occupazione, a chi ha perso il lavoro, alle famiglie in difficoltà, alle imprese, al commercio e al turismo, a chi ha cuore la qualità ambientale, urbanistica e culturale della nostra città.

Dobbiamo essere consapevoli che il voto, e quindi la fiducia degli elettori, non è più concesso fideisticamente sulla base di divisioni ideologiche: all'elettore non basta più che un candidato si definisca di destra o di sinistra, vuol sapere che cosa farà, quali fatti seguiranno alle parole. Ci sembra che, come già avvenne nel 2004 e nel 2009, troppo tempo si stia sprecando per sciogliere o imbastire questioni interne, che nulla importano ai fanesi, mentre nulla o quasi viene fatto per aprire il Pd alla città e senza che ancora sia stata convocata la conferenza programmatica del Pd che spieghi le nostre idee per Fano. Quando a luglio è stato eletto il nuovo segretario del Pd, la speranza è stata quella di mettere al posto giusto una persona con competenza e passione come Stefano Marchegiani e oggi al segretario chiediamo, prima di tutto, di guidare il Pd in questa difficile fase, gestendo le alleanze, preparando i programmi, tessendo una rete di buone relazioni nella città, riorganizzando il partito e aprendolo a nuovi iscritti, ai movimenti e alle associazioni, facendo del Pd il traino politico e ideale per tornare a vincere.

Non dobbiamo dimenticare le dolorose lezioni del 2004 e del 2009: non basta vincere le primarie del centrosinistra, se non si è conquistata la fiducia dei cittadini. Ed è una lezione che è stata, purtroppo, ribadita anche dalle recenti elezioni politiche nazionali. Sia chiaro che nessuno può impedire al segretario del Pd di correre alle primarie per il candidato sindaco, così come nessuno può pensare di lasciare il Pd senza guida, senza idee, senza organizzazione in un momento così decisivo per la città e il centrosinistra. Sarebbe da irresponsabili pensare che il Pd non debba avere suoi candidati autorevoli alle primarie e sarebbe altrettanto da irresponsabili pensare che il Pd possa correre da solo alle elezioni senza allearsi con le altre forze del centro sinistra e soprattutto senza avere dalla sua una rappresentanza sociale che valichi di gran lunga i confini, sempre più ristretti, del consenso attribuito ai partiti.

Fausto Antonioni
Giovanni Belfiori
Cesare Carnaroli



giovanni belfiori