'Tour del Degrado del Pd': pista ciclabile Fano-Fosso Sejore, cittadini come topi

Degrado ciclabile a Fosso Sejore 3' di lettura Fano 08/08/2013 - 
E’ incredibile il disprezzo che la giunta Aguzzi esprime verso le poche piste ciclabili rimaste nella nostra povera città. In particolare mi riferisco allo stato di degrado e abbandono in cui si trova la Fano-Fosso Sejore.

La giunta trionfante ne annuncia la chiusura notturna (in pieno agosto) per effettuare, tardivamente, il taglio del verde quando da mesi e in molti tratti il percorso è invaso da canneti che ne riducono la carreggiata costringendo i poveri utenti a pericolosi slalom. Su tutto il tratto fanese è un susseguirsi di rifiuti, verde incolto, zone sterrate e maleodoranti, recinzioni precarie, rottami vari. Non un cestino porta rifiuti e di fontanelle funzionanti nemmeno l’ombra. Non va dimenticato, inoltre, che il primo tratto della pista (adiacente al torrente Arzilla) è stato cancellato dalla giunta Aguzzi per farne parcheggi per auto che ormai la fanno da padrone ovunque. 
Il risultato peggiore che la giunta Aguzzi raggiunge in merito a questa struttura sta nel non essere riuscita e non voler in pratica realizzare i sottopassi necessari per congiungerla alle vicine spiagge libere ed in concessione. Ancora in queste settimane assistiamo a cittadini che attraversano pericolosamente i binari o ad intere famiglie che si infilano nei canali di scolo sotto la ferrovia, in compagnia di ratti e rifiuti vari, pur di raggiungere le agognate spiagge. Verrebbe da dire “ Fanesi trattati come topi”.


In seconda battuta, ma non meno importante, la pista del lato fanese manca ancora di illuminazione, al contrario del tratto pesarese illuminato da subito. Ogni tanto qualche malcapitato tenta di percorrerla nelle ore serali, ma con grave pericolo per la sua incolumità; e dire che di incidenti gravissimi ne sono già accaduti nel recente passato. Ma la giunta Aguzzi forse vive in un’altra città, tant’è che vien da chiedersi se i nostri amministratori l’abbiano mai percorsa o se invece utilizzano solo l’auto. 
E ciò impatta negativamente anche sul turismo già in difficoltà a causa dalla crisi economica. Una struttura del genere, se adeguatamente illuminata e ripulita, potrebbe rappresentare un volano per una serie di attività che si potrebbero insediare a servizio degli utenti, come punti di ristoro e servizi. Realizzando almeno due sottopassi si potrebbero recuperare diversi tratti di spiagge libere (oggi più che mai utili alla collettività) e rilanciare le spiagge in concessione già esistenti senza aprirne delle altre, ma valorizzando ed attrezzando maggiormente i tratti destinati al libero accesso che nella nostra città purtroppo sono sempre più rari.


Il confronto con la vicina Pesaro è impietoso: il loro tratto ben illuminato con sette accessi al mare in poco tempo ha contribuito al rilancio del tratto sud del loro litorale, dove hanno aperto numerose attività, tra l’altro frequentate anche da fanesi, creando occupazione e posti di lavoro. 
Inoltre Pesaro oggi conta 65 km di piste ciclabili delle quali metà realizzate negli ultimi 5 anni, ergo il confronto per l’amministrazione fanese è umiliante e misura tutta l’incapacità e la visione limitata della giunta Aguzzi, rimasta al palo anche su questo.


da Enrico Fumante
Consigliere Comunale e Coordinatore Circolo PD Fano Centro Mare







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-08-2013 alle 09:13 sul giornale del 09 agosto 2013 - 737 letture

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