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comunicato stampa
Marotta, Vergoni: 'L’estate 2013 sta diventando il totem della decadenza dell’intera città'

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enrico vergoni
Un lungomare ridotto a deserto di idee e di volontà è il vero simbolo dello smarrimento di chi da troppo muove le leve del potere, arroccati sul fortino mondolfese sembrano godere del deserto che si è creato intorno a noi. Vedo una città che ha smarrito qualsiasi slancio, povera di quella tensione culturale che dovrebbe caratterizzare quel senso di comunità di cui ogni città ha bisogno.

Invito l’assessore al turismo a risparmiarci interventi settembrini sulla stampa per festeggiare l’incremento dello 0,1 percento delle presenze turistiche. Se il criterio di risparmio diviene l’unico metro assunto da chi ci governa allora rassegniamoci a perdere quella vocazione turistica che ha fatto si che per tanti anni Marotta abbia potuto essere punto di riferimento per tutta la provincia : la nostra è l’unica città delle Marche che in un lungomare di pochi Km può offrire i migliori ristoranti della regione; i nostri bagnini si meritano qualcosa di più di un cartello con scritto “abbiamo finito i soldi” perché è proprio compito della politica trovarli e reperire risorse a livelli più alti magari con l’aiuto di nostri concittadini che da quasi dieci anni siedono ai vertici delle istituzioni anconetane.

Questa stagione è ormai compromessa e solo per l’impegno dei nostri operatori turistici non è persa totalmente. Occorre che la giunta comunale si faccia carico di un piano per il turismo da elaborare nei mesi invernali con le associazioni ed il municipio fanese che non può fare lo struzzo passata la paura del referendum. Far rifiorire il lungomare non solo per rispondere ad una logica commerciale e di profitto ma affinché sia rispettata la storia di una città che da cinquant’anni ha fatto dell’accoglienza la cifra del suo essere. La mia paura più grande è che ci si abitui a questo, assuefandoci al clima da fine impero con una punta di fatalismo e senza la carica fondamentale della speranza, del rimboccarsi le maniche; i veri latitanti non sono i turisti ma le idee e le soluzioni che chi si è assunto l’onere di rappresentarci deve offrire. Aspettiamo risposte: chi ha accettato responsabilità in materia turistica in ambo i comuni deve saper battere i pugni sul tavolo pretendendo una maggior capacità di spesa per la nostra città.

Per quanto riguarda me continuare a disturbare il manovratore è un dovere per chi, come me, per ora ha scelto di stare ai margini della politica.



enrico vergoni