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Dieta e salute: stile di vita, alimentazione e pH... Il segreto del benessere

Prima di proseguire, ritengo opportuno, soprattutto per chi non ha dimestichezza dell’argomento, di chiarire quale relazione esiste tra ambiente acido e basico (o alcalino, che è l’opposto di acido e viceversa). Tale relazione, è scientificamente quantificata su una scala che va da 0 a 14, ed è nota come pH(si pronuncia come le due lettere) e che sta per Potenzial Hydrogen (potenziale idrogeno).
Su questa scala, il 7 equivale al neutro. I valori al di sotto di 7 sono acidi, quelli al di sopra sono basici o alcalini. Tecnicamente, il pH riflette la concentrazione degli ioni Idrogeno (molecole caricate positivamente) in qualunque sostanza o soluzione. Viene misurato su di una scala logaritmica nella quale ogni unità in salita o discesa, riflette una differenza pari al decuplo del valore. Ad esempio, una sostanza con pH 5 è 10 volte più acida di una a pH 6; una con pH 8 è 10 volte più alcalina di una con pH 7. Quando due sostanze chimiche (acide ed alcaline) si incontrano in determinate proporzioni, tendono a neutralizzarsi, creando un pH neutro. Nel sangue per esempio e negli altri fluidi dei tessuti corporei, occorrono circa 20 volte più sostanze alcaline per poter neutralizzare una determinata quantità di acido.
In pratica è molto meglio e più facile mantenere un equilibrio, piuttosto che tentare di ripristinarlo. Giusto per fare un esempio, così come la nostra temperatura deve essere mantenuta a 37°C, allo stesso modo il nostro sangue deve essere mantenuto ad un pH ideale, leggermente alcalino pari a 7,365. Variazioni anche minime di tale valore, creano dei problemi a volte anche molto seri, ecco perché esistono dei sistemi molto sofisticati che la natura ci ha dato, per mantenere tale valore. Nostri comportamenti (come vedremo), possono alterare tale valore, ed ecco che dobbiamo poi provvedere a riportarlo a norma.(Prendete l’abitudine di controllare il valore del pH riportato sulle etichette delle bottiglie di acqua; vedete come varia, tra quelle frizzanti e quelle naturali; preferite queste ultime).
Fatta questa breve premessa, prendo spunto da queste ultime affermazioni, per entrare nel vivo dell’argomento. Come dicevo prima, esistono dei meccanismi messi in atto dal nostro organismo, per mantenere il pH del sangue e dei tessuti, in prevalenza intorno a 7,4. Questo valore, viene mantenuto tale, grazie alla presenza di una serie di meccanismi, che comprendono anche l’utilizzo di sistemi tampone.
Questi sistemi tampone, specie negli adulti, non sempre riescono a neutralizzare il surplus di acidità, per cui i residui acidi, se non eliminati, provocano uno stato del nostro organismo che prende il nome di “Acidosi”, che determina una grande quantità di disturbi e patologie, molte volte, non associate a tale situazione(esempio di tale situazione, conosciuta sicuramente da quasi tutti, è il famoso acetone dei nostri bambini, che almeno una volta nella vita hanno provato tale stato, poco gradevole). Ricordo le principali cause di acidosi: insufficiente apporto di nutrienti alcalinizzanti (frutta, verdura), eccesso di alimenti acidificanti (carne, formaggi, salumi), stress, vita sedentaria, nicotina/alcool, insufficiente apporto di liquidi, sport intensivo, medicinali, farmaci.
Poiché il nostro organismo è tendenzialmente alcalino, perché si mantenga tale, occorre curare l’alimentazione e l’idratazione, dando preferenza ad alimenti alcalinizzanti, in primo luogo frutta e verdure crude, ed acque alcaline. Diversi autori, come Young, rimarcano in modo deciso che quasi tutte le malattie ed i malesseri psicofisici, sono una manifestazione estrema di un organismo decisamente acido. Nel mondo occidentale, l’acidosi è molto diffusa a causa di un eccessivo consumo di proteine di origine animale, di latte e derivati e per la quasi totale mancanza di moto. L’uomo è l’unico mammifero che possiede circa 10 metri di intestino, tipico degli erbivori, che consuma latte dalla nascita sino alla morte. Altra fonte importante di acidi, è l’uso eccessivo di bevande alcoliche e gassate. Se durante il pasto, gli alimenti acidificanti sono tamponati da quelli alcalinizzanti, l’organismo se ne avvantaggia. Il problema grave è che la popolazione è convinta che solo mangiando proteine animali si possa assumere energia e consuma sempre meno frutta e verdura. La carenza di vitamine e minerali nella dieta, è un’altra causa di acidificazione. Molti acidi infatti, derivano anche da un’incompleta trasformazione biochimica degli alimenti, in quanto per poter avvenire, ha bisogno di vitamine ed elementi in tracce, che consentono la trasformazione di determinati alimenti in sostanze assimilabili dall’organismo.
Altro fattore importante, per l’acidosi, è rappresentato dalla masticazione. Oggi a causa della vita stressante che si conduce, il cibo viene masticato poco e poi ingoiato. Masticando più volte e lentamente, permettiamo alle ghiandole salivari di alcalinizzare il cibo prima che giunga nello stomaco; in questo modo, i principi nutritivi saranno più facilmente assimilabili, contribuendo anche a ridurre la stitichezza. Anche la respirazione contribuisce molto a ridurre l’acidosi. Infatti con il respiro, eliminiamo acqua ed anidride carbonica, che combinati, danno acido carbonico. Queste due molecole, sono i
prodotti di combustione dei carboidrati bruciati nelle cellule per produrre energia. Piccolo esempio. Quando siamo alla guida per parecchio tempo, respiriamo pochissimo, procediamo con respiri molto piccoli. Quando siamo alla guida per due tre ore, avvertiamo quel senso di stanchezza fisica e mentale dovuti all’aumento dell’acidosi; basterebbe fare dei respiri lunghi e profondi, per ridurre l’acidosi e sentirsi meglio.
Altro argomento di grande attualità e legato a variazioni di stato acido/basico, è la riduzione di peso, che quotidianamente vivo in ambulatorio. Come sottolineo, nessuna dieta o regime nutrizionale restrittivo, può avere successo, se contemporaneamente, non si riduce l’acidosi con l’utilizzo di frutta e verdura cruda, masticando lentamente, facendo moto e respirando molto, ed abbinando un’acqua alcalina.
Procedendo con la trattazione, rafforziamo sempre più il concetto che fra tutti gli equilibri, che il corpo umano si sforza di mantenere , il più importante è quello acido-alcalino. Non dimentichiamo che il corpo umano, è stato concepito per essere alcalino e farà di tutto per conservarsi lievemente alcalino, conformemente alla caratteristica del sangue e dei tessuti. Ma tutte le funzioni corporee producono degli effetti acidi; è fin troppo facile, ed anche molto frequente che sangue e tessuti, diventino acidi. In pratica, il corpo umano è “alcalino” nella struttura, “acido “ nella funzione. Se a questo aggiungiamo anche uno dei tanti disordini alimentari e l’esito è la massiccia iperacidificazione di cellule, tessuti, organi ed infine, del sangue. Tale squilibrio determina l’inizio del caos, aprendo la porta alla “malattia” ed al “malessere”. Tutti i meccanismi di regolazione del corpo (compresa la respirazione, la circolazione, la digestione e le funzioni ghiandolari), lavorano per ripristinare il delicato equilibrio interno acido-alcalino. I nostri corpi, non possono tollerare squilibri acidi prolungati.
Un aumento di acidità, vi si può rivelare in 7 fasi: 1) Perdita di energia; 2) Sensibilità ed irritazione; 3) Muco e congestione; 4) Sclerosi di tessuti molli (indurimento come nel caso di fibromi, lupus, ispessimento arterioso, ecc); 5) Infiammazione; 6) Ulcerazione; 7) Degenerazione (cancro, ictus, diabete, ecc).
Nelle fasi iniziali dello squilibrio, i sintomi potrebbero non essere molto intensi e potrebbero includere manifestazioni come eruzioni cutanee, emicranie, allergie, raffreddori, influenze, sinusiti. Se la situazione non viene modificata, dalle strutture deputate, dall’alimentazione, si presentano fenomeni più gravi. Per fortuna queste sono realtà che in molti, chi più chi meno, riusciamo a tenere sotto controllo. Grande attenzione quindi con tutti gli ausili che abbiamo a disposizione, a non far progredire l’azione acidificante (vedi sopra i fattori scatenanti) e comunque avere sempre in grande evidenza tutti i meccanismi atti a contrastare l’aumento dello stato di acidosi (alimentazione, acqua alcalina ecc). Anche le Allergie Alimentari e le Intolleranze Alimentari, vedono coinvolti cibi acidi e comunque stati acidosici, che amplificano le sofferenze legate a tali cibi (gonfiori, dolori, eruzioni cutanee).
Da alcuni autori, sono stati identificati una serie di cibi (10 almeno), che non dovrebbero essere assunti perché potrebbero causare importanti reazioni allergiche; ed inoltre reazioni dovute all’acidità del cibo e delle bevande, possono causare reazioni che si presentano anche a distanza di diversi giorni dall’assunzione. Per dovere di informazione, riporto i 10 alimenti identificati come tra i più potenti nell’andare a scatenare reazioni allergiche ed acide: Latticini, Carne e Crostacei, Tutte le forme di zucchero, Aceto, Funghi ed Alghe, Arachidi ed Olio di Arachidi, Mais, Cibi fermentati come salsa di Soia e Miso,Uova, Alcool.
La stanchezza, merita un cenno a parte, visto che rappresenta forse il sintomo più immediato che si presenta in un organismo eccessivamente acido o invaso da microrganismi nocivi, che trovano anche loro facile possibilità di insediamento in ambienti più acidi. I microrganismi, consumano nei nostri corpi, le riserve di elettroni che altrimenti utilizzeremmo noi per produrre energia. A tale realtà, si aggiungono poi le tossine che producono e che completano il quadro tipico di un individuo che lamenta stanchezza. Non vorrei essere frainteso, questa rappresenta una situazione tecnica molto diffusa che conduce a tante realtà che vedono un comune denominatore: la stanchezza. Logicamente, considero situazioni estreme, per rendere l’idea, ma che in realtà per fortuna possono essere molto più sfumate, per via di interventi alcune volte mirati (terapia), altri casuali (modifica fisiologica con certi alimenti per esempio).
A questo punto (l’argomento è molto ampio e ci vorrebbe troppo spazio per affrontarlo in maniera completa), avviandoci verso le conclusioni, diamo una sorta indicazioni affinchè si possa contrastare un eccessivo stato di acidosi, ed evitare cascate di eventi, che alla fine conducono a stati di sofferenza importanti. Tra gli stili di vita ricordiamo l’evitare il fumo, gli alcoolici, avere una giusta quota di attività fisica quotidiana o al massimo a giorni alterni (va molto bene anche la passeggiata a passo svelto). Per quanto riguarda l’altro punto di grandissima importanza (forse il più importante), esistono una serie di alimenti che ci aiutano moltissimo a contrastare l’aumentata acidosi, derivante come abbiamo visto prima, da certi alimenti e da certi stili di vita poco corretti.
Sono stati raggruppati in quattro categorie, gli alimenti molto idonei a tale scopo: 1) Vegetali crudi (frutta e verdure); 2) Olii salubri, che prevalentemente si riferiscono agli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, contenuti nel pesce, nei semi (olio d’oliva ), frutta ed ortaggi; 3) Sali minerali, prevalentemente Sodio, Cloro, Magnesio, Potassio, Calcio; 4) Infine l’Acqua Alcalina. Ebbene a parte la grande funzione idratante svolta dall’elemento più importante per la vita, preferitela Alcalina, sia come acqua acquistata in bottiglia (leggere il pH riportato in etichetta e per come vi ho accennato, preferite quelle con valori intorno a 7,5) oppure iniziate a considerare l’utilizzo di alcalinizzatori, da applicare ai rubinetti di casa, che oltre ad alcalinizzare l’acqua, ne eliminano i residui di Cloro ed altre impurità.
Forse non avete mai pensato a quanto discusso in questo scritto, ma già iniziando ad attuare alcuni (prima di farlo più approfonditamente) accorgimenti, vi accorgerete di importanti benefici che cambieranno in modo positivo il vostro stato di salute.
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