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comunicato stampa
La salute ci riguarda: 'Ma è davvero necessario smantellare la rete dei piccoli ospedali?'

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La Salute Ci Riguarda
E' davvero indispensabile tagliare quegli ulteriori 310 posti letto per acuti che causeranno la trasformazione di quasi tutte le piccole strutture ospedaliere regionali, tra cui anche quelle di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro, in strutture per post acuti oppure in servizi territoriali/residenziali e specialistico ambulatoriali?

La domanda - sostiene il Coordinamento La Salute ci riguarda - è legittima dopo aver letto le motivazioni approvate dalla Regione il 3 dicembre scorso: il taglio sarebbe necessario per adeguarsi al parametro di 3,7 posti letto per 1000 abitanti imposti dal decreto di revisione della spesa pubblica (inclusi gli 0,7 per lungodegenze).

Occorre ricordare che a luglio la Regione approvò il taglio di ben 588 posti letto per acuti, di cui 429 da trasformare in posti letto per lungodegenza, portando a 3,03 il parametro regionale dei posti letto per acuti e a 0,87 quello per lungodegenze, per un totale di 3,9.

In quella fase avvisammo che si trattava di una programmazione non convincente perchè da lì a sei mesi l'evidente esubero di posti letto per lungodegenze avrebbe dovuto essere ridotto per adeguarsi allo spending-review, e consigliammo una diversa distribuzione dei posti letto per acuti che non penalizzasse ancor di più la nostra provincia.

Ma le cose a quanto pare stanno andando ancora peggio di quella previsione, perchè la Regione, invece di proteggere i propri posti letto per acuti rimasti, che peraltro rientrano nel limite di legge, e semmai di ridurre l'eccesso di lungodegenze, decide incomprensibilmente di approvare la soppressione di altri 310 posti letto per acuti e la trasformazione di quasi tutti i piccoli ospedali della regione in strutture per sub acuti.

Perchè questa decisione? E, sopratutto, esiste un'alternativa? Noi crediamo di si, e proponiamo che venga realizzato un progetto socio sanitario diverso, condiviso quanto più possibile con gli operatori sanitari, con i cittadini, con i sindacati e con gli amministratori, basato sulla massima integrazione e riqualificazione, attraverso l'innovazione tecnologica, dei servizi ospedalieri esistenti, sulla eliminazione degli sprechi e dei doppioni, e sulla definizione della mission e degli obbiettivi specifici di ogni singolo Ospedale, come è stato già fatto nella vicina Romagna.



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