Diabete: la replica di D'Anna al Servizio Salute della Regione Marche

In primo luogo, la nota del servizio regionale non ha dato seguito ad alcune delle domande proposte con l’interrogazione ed in particolare non è stato chiarito su che base i farmaci analoghi rapidi siano stati considerati come classe omogenea e se in merito a tale scelta sia stato richiesto il dovuto parere all' AIFA. Domande che richiedono una risposta chiara ed inequivocabile, anche in considerazione del fatto che nel redigere il prontuario, è stata fatta una scelta in contrasto con quanto espresso dalle competenti società scientifiche, il cui parere dovrebbe essere tenuto in considerazione dagli autori del PTOR(Prontuario terapeutico regionale).
Inoltre nel leggere la replica del Servizio Salute sorgono spontanee alcune considerazioni di carattere pratico.
Il Servizio Sanità ha precisato che le insuline non inserite nel Prontuario sono comunque disponibili presso le farmacie convenzionate ed erogabili a carico del Servizio Sanitario regionale. Affermazione senz’altro vera che non tiene però in conto che molte prescrizioni vengono fatte da centri di diabetologia all’interno di ospedali e di conseguenza la distribuzione dei farmaci avviene tramite le stesse farmacie ospedaliere, con un grosso risparmio nella spesa. Se le farmacie ospedaliere non avranno in dotazione tutti i tipi di insulina, le richieste saranno dirottate verso farmacie esterne, gravando così di un costo più elevato il Servizio Sanitario regionale.
Inoltre, se il medico ospedaliero vorrà prescrivere, per esigenze del paziente, insuline diverse da quelle previste dal prontuario, si aprono due vie: la prescrizione dell’insulina viene delegata dall’ospedale al medico di base, causando al paziente ulteriori disagi oppure il medico ospedaliero stesso dovrà “giustificare”, come detto nella risposta del Servizio Salute regionale, la prescrizione di una insulina non in prontuario.
Considerando che un centro di diabetologia medio vede al giorno dai 20 ai 30 pazienti trattati con insulina, ci si chiede se questa soluzione sia ragionevole e soprattutto praticabile .
A parte tutte le problematiche che sorgeranno a seguito delle scelte praticate dalla Regione Marche qui solamente in parte elencate, ci si domanda se sia lecito cambiare un farmaco ad un paziente che ne adopera già uno con successo solo perché non inserito nel Prontuario e a chi verrà attribuita la responsabilità legale di eventuali eventi avversi che potrebbero verificarsi a causa del cambio obbligato di terapia.
Pertanto si chiede una risposta esauriente ai quesiti posti con l’interrogazione 1114/13 per non avvallare una situazione che porterà un grave disagio ai pazienti e agli operatori sanitari, senza che si abbia in cambio alcun risparmio, depotenziando anzi la possibilità distributiva delle farmacie ospedaliere, con un possibile aggravio della spesa a carico del Servizio sanitario.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-02-2013 alle 17:35 sul giornale del 08 febbraio 2013 - 636 letture
In questo articolo si parla di attualità, Giancarlo d'anna, diabete, consigliere regionale, servizio salute
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