In via Montevecchio è nata la nuova bottega d'arte di Sandro Tonti

gianni lamedica 3' di lettura Fano 05/09/2012 - Credo che oggi, più che mai, ci sia bisogno di scoprire un nuovo volto della cultura artistica e il suo ruolo educante e, perché no, didattico per la nostra città. Attraverso la lettura del processo artistico è possibile fare emergere l'anima creativa che sa appassionare la quotidianità.

Qualche anno fa, presentando la rassegna Accolta dei Quindici, avevo ipotizzato la costituzione di una pinacoteca d'arte contemporanea locale, diversa dalle attuali chiuse in contenitori alla stessa stregua di quelle storiche.
Oggi la creatività è separata, selezionata e collocata in edifici specializzati, senza la contestualizzazione del suo ambiente d'origine.
Non si trattava di progettare un nuovo edificio, ma di organizzare l'apertura degli studi dei pittori alla comunità.
La città avrebbe potuto incontrare l'arte proprio nei luoghi in cui veniva pensata, precisata, realizzata.
Si sarebbe così, ristabilito il rapporto fra la creatività del racconto pittorico e la gente.

... In questi giorni di calda estate Sandro Tonti ha trasferito il suo studio di pittore, sempre in via Montevecchio, ma più vicino, si fa per dire, al corso Matteotti.
Lo ha organizzato per favorire l'incontro della sua arte con la città. Chi passa è attratto dalla sua bottega, se non fosse altro per i selci che lui ha ingenuamente colorato e che indicano l'ingresso.
Ci puoi trovare, come mi è capitato l'altra mattina lo stesso Sandro Tonti al cavalletto mentre dipinge nell'odore dell'acquaragia che identifica il luogo e i colori, nei loro tubetti sparsi con apparente disordine sul tavolo di lavoro, che, pian piano, trovano la giusta posizione e tonalità nella tela che si sta formando.... è stata un'esperienza appagante.
Lui è lì, disponibile e cortese, contento se si riesce a far nascere una conversazione sulle intriganti tematiche artistiche.

Questo spazio è la realizzazione di un sogno del "giovane" pittore. L'idea dell'interdipendenza fra l'artista e la sua gente, viene da lontano. Bisogna crescere insieme per non essere soli. L'incomprensione può inaridire l'ispirazione.
Ti sembra più facile apprezzare l'arte fuori dai contenitori costruiti.
Gli studi "aperti" sono punti di incontro non solo per la cittadinanza sensibile e curiosa, ma anche per un diverso e più qualificato percorso turistico.
I visitatori di queste botteghe d'arte, di ogni età e di differenti culture, imparano a gustare l'arte con modi nuovi e stimolanti. L'ambiente è diverso dalle aulicità dei luoghi di esposizione ufficiali; prevalgono gli odori dei pennelli e i tanti colori della tavolozza e ti porti nel cuore la voce dell'artista che ti fa capire con tutta la serietà del suo impegno come nasce una tela.

Auguri a Sandro Tonti e complimenti per la sua energia giovanile con cui ha riorganizzato il suo studio nello spirito nuovo ed antico di rapportarsi e crescere insieme alla comunità.


   

da Gianni Lamedica
architetto






Questo è un articolo pubblicato il 05-09-2012 alle 17:28 sul giornale del 07 settembre 2012 - 542 letture

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